La internet è un po’ come la televisione, ti permette di stare da solo ma nel contempo parlare e vedere anche decine di persone, distanti centinaia o migliaia di chilometri. Come è oramai sotto gli occhi di tutti, le modalità di comunicazione sono radicalmente cambiate negli ultimi anni: telefonia cellulare, SMS prima ed MMS poi, e-mail, instant messaging, chat e quant’altro sono state tante onde di una marea montante che ha travolto il modo convenzionale di rapportarsi.
Ma si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire, e questo è tanto più vero qui da noi, ove l’incontrarsi in piazza, lo struscio sul viale, la capatina al mercato settimanale non tanto per acquistare qualcosa quanto per incontrare amiche e comari e scambiarsi gli ultimi aggiornamenti sul gossip paesano sono appuntamenti ancora oggi rispettati da adulti e ragazzi.
Capita così che anche chi ha oramai dimistichezza con la comunicazione elettronica, chi esprime pensieri e opinioni tramite blog e forum senta non tanto l’esigenza, quanto il piacere, di scambiare quattro chiacchiere “dal vivo” con coloro di cui legge pensieri e parole quasi quotidianamente, se non più volte al giorno. Qualcuno già si conosceva, altri si incontravano per la prima volta, non si è trattato di un meeting ufficiale tra i portavoce dei blog e dei forum cittadini (e non solo, visto che era ben rappresentato anche il quanto piuttosto di un incontro di persone, di individui, ciascuno con i suoi principi, le sue opinioni, le sue idee.
Il fatto epocale, lo "soop", lo chiamerebbe chi mastica di giornalismo, è che per una volta non ci si è scontrati sulle divergenze ma incontrati sulle idee condivise, si sono messe da parte antipatie e pregiudizi per cercare un comune terreno di dialogo. Gli argomenti non sono certo mancati: dalla famigerata quanto "anonima" piazza di fianco al municipio alla "vexata quaestio" dei murales, dalla - a dir poco - discutibile idea di spianare l'atrio roccioso del castello episcopio allo sviluppo della annosa questione discarica.
Questi e tanti altri gli argomenti discussi e affrontati in maniera informale ma non per questo meno appassionata, argomenti che giornalmente fanno scrivere fiumi di parole ma che per una sera hanno potuto contare sul "plus" di mezzi espressivi quali la postura, il tono di voce, il linguaggio gestuale e tutti gli altri "accessori" che arricchiscono la comunicazione umana.
Non è un caso che la maggior parte dei presenti, anche in rete, sia conosciuta col proprio nome e cognome, chiaro indizio della volontà a mostrarsi per quello che si è, senza nascondersi dietro nickname di fantasia o comodi anonimati, come non è un caso che - nonostante le differenti vedute - ci si sia trovati d'accordo su tanti argomenti.
Ovviamente non è nel corso di un incontro di una sera che si voleva e si poteva decidere chissà cosa, l'incontro è stato voluto ed organizzato per conoscersi e non per contarsi, per verificare coi fatti chi - aldilà delle parole - abbia davvero voglia di mettersi in gioco.
Potevamo essere di più, ma potevamo essere di meno, l'importante è stato fare il primo passo, esserci incontrati, aver parlato, aver messo da parte avatar e nickname, esserci mostrati con la propria faccia, col proprio nome, con le proprie idee ed opinioni, in spirito di condivisione più che di antagonismo. Già solo questo è un grande risultato, molto più importante di quello che appaia a prima vista, significa che c'è ancora spazio per un percorso comune che veda riunite un po' delle tante intelligenze del territorio su progetti condivisi ed iniziative comuni, significa che c'è chi ha capito che si può essere diversi come le dita di una mano, che però solo mettendosi insieme possono essere carezza o pugno. E Dio solo sa di quante carezze e di quanti pugni questo nostro territorio abbia bisogno per svegliarsi dalla abulia in cui sembra essere caduto.