MONSIGNOR SALVATORE LIGORIO VISITA L'EREMO DI SANTA MARIA IN CAMPITELLI
Di Cosimo Linoci (del 09/12/2008 @ 14:53:17, in Cultura, letto 5569 volte)

Questa mattina, accompagnato dall’Assessore ai Lavori Pubblici avvocato Ottavio Orlando, ha visitato la struttura un grottagliese illustre, Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera, che in quel luogo ha trascorso la sua infanzia. A fare da guida il progettista, architetto Vincenzo Annicchiarico che si è avvalso della collaborazione dell’ingegnere Antonio Argentina.

 

Tra gli alberi di arance, un ginepro, piante di capperi, la vecchia cisterna, il giardino per la meditazione, l’Arcivescovo Ligorio ha apprezzato un luogo della sua memoria.

 

“La difficoltà di questo intervento” ha rimarcato Annicchiarico, “era dovuta essenzialmente alle pessime condizioni in cui si trovava l’antica chiesetta, quasi completamente sommersa da un cumulo di materiali ed immondizie. Abbiamo quindi reso fruibile un luogo che fino agli anni Cinquanta del secolo scorso era frequentato dai grottagliesi. E’ stato necessario ricostruire la parte sommitale della facciata e a tal proposito ci siamo rifatti ad alcune fotografie in nostro possesso, mentre all’interno abbiamo salvato quello che poteva essere salvato, tra cui l’antico altare dell’eremita. Anche in questo caso abbiamo una documentazione fotografica che ci aiuta e testimonia la presenza di alcuni affreschi che arricchivano la chiesa.

 

“Era necessario, inoltre” continua l’architetto Annicchiarico, “sventrare una parte di muro stradale che era stato appoggiato, come sostegno, alla chiesetta. Consideriamo che l’intervento è stato apportato in un luogo inglobato nella roccia della Lama del Fullonese, e quindi non facile. Per il muro di cinta” ha detto l’architetto Annicchiarico, “ho voluto creare una struttura in muratura sia per proteggere il complesso sia per dare la possibilità, al visitatore, di una visione d’insieme, ovviamente mantenendo la giusta demarcazione tra l’antico e il moderno. Insomma, l’eremo è stato in pieno salvaguardato. Adesso si potrebbe pensare ad un Centro studi sull’habitat rupestre oltre che a dare la possibilità alle scolaresche di poter studiare ed apprezzare l’antico eremo”.

 

La prima descrizione della cripta e della cappella fu fatta dall’Arcivescovo Lelio Brancaccio nella sua visita pastorale dell’8 agosto 1578. La gestione dell’Eremo sarà affidata al Gruppo Grotte Grottaglie.

 

L’Assessore Ottavio Orlando: “Sono soddisfatto perché siamo riusciti a mantenere fede all’impegno di consegnare, entro un anno, l’antico Eremo, un luogo unico nella Provincia di Taranto e non solo. L’intervento” continua Orlando, “è stato davvero imponente. In sintesi sono state consolidate le fondazioni, è stato realizzato un impianto di aerazione del pavimento della chiesa, è stato pavimentato tutto il percorso del giardino, è stata infine realizzata una scalinata per consentire l’accesso alla chiesa con completo abbattimento delle barriere”.

L’importo totale dell’intervento ammonta a 197 mila euro (più il 10 per cento), finanziato con i fondi rivenienti dal P.I.S. 13 Habitat Rupestre e in parte con fondi comunali (7%). “Con questo intervento” continua l’Assessore Orlando, “intendiamo realizzare un Centro studi dell’Habitat rupestre che raccolga tutto l’immenso patrimonio naturalistico della nostra Città, avvalendoci della preziosa collaborazione del Gruppo Grotte Grottaglie, coinvolgendo le scuole della città che collaboreranno con i loro progetti ad arricchire il centro stesso, in modo da creare un filo conduttore con le nostre origini.

 

Infine”, conclude l’Assessore, “contiamo di aprirlo alla città nel periodo natalizio, attraverso una piccola cerimonia inaugurale che illustri i tratti salienti dell’intervento di restauro”.

 

Fonte: sito comune di Grottaglie


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