BARRIERE ARCHITETTONICHE A GROTTAGLIE: A CHE PUNTO SIAMO? FOLTA PRESENZA NEL CONVEGNO
Di Carlo Caprino (del 05/01/2009 @ 16:23:33, in Sociale, letto 3129 volte)

 

Domenica 4 gennaio Il “Sud in Movimento”, le associazioni, la cittadinanza e le Istituzioni locali si sono confrontate in un pubblico dibattito per discutere su quanto è stato fatto a distanza di due anni dall’impegno sottoscritto dal Comune per rimuovere le barriere architettoniche.

Durante l’assemblea è stato proiettato un video-denuncia girato due anni fa, che testimonia le condizioni in cui era (ed in gran parte è ancora) la situazione grottagliese. La sala del castello era piena, con molte persone in piedi, la qual cosa sembrerebbe indicare una certa diffusa sensibilità al problema. Efficace l'approccio "multidisciplinare" offerto dagli intervenuti, che hanno affrontato l'argomento "disabilità" da vari punti di vista: legislativo, tecnico, di esperienza vissuta.

Con l’approccio fattivo e propositivo che contraddistingue l’operato del “Sud in Movimento”, larga parte dell’incontro è stato dedicato a presentare la proposto di un modello di P.E.B.A. (piano di eliminazione barriere architettoniche) e la attuale legislazione vigente in fatto di accesso al lavoro per le persone diversamente abili. Altrettanto interessante anche l'intervento del vicesindaco Donatelli e dell'ass. Santoro, che - quantomeno a parole - hanno espresso una volontà fattiva da parte della Amministrazione.

Ai microfoni si sono succeduti anche altri presenti in sala, che hanno ricordato - tra le altre - la situazione degli orfani disabili della fattoria "Amici", praticamente assediata dalla discarica di rifiuti in contrada "La Torre Caprarica", e la necessità di stabilire e perseguire una linea di condotta comune tra le varie associazioni per evitare di ritrovarsi tra un paio d'anni, punto e a capo. Inatteso fuoriprogramma l'intervento di Valerio Tambone, che ha recitato il prologo del "Riccardo III di Shakespeare, interpretando il ruolo di Alex Zanardi, pilota che perse entrambi gli arti inferiori a causa di un incidente in una gara automobilistica.

Tutti i presenti hanno convenuto che qualcosa negli ultimi anni è stato fatto, ma molto altro resta da fare, soprattutto in una ottica di interventi integrati e non disseminati “una tantum” senza incidere in maniera sensibile sul problema. La maggior parte di noi è abituata ad identificare il disabile come una persona su una sedia a rotelle, ma il concetto di disabilità è molto più ampio, ed accoglie persone anziane, soggetti con difficoltà motorie (magari un giovane aitante con la gamba ingessata dopo essersela fratturata giocando a calcetto), donne in gravidanza, genitori che portano a passeggio neonati in carrozzina, persone con deficit uditivi e/o visivi. Un panorama molto più vicino a ciascuno di noi di quanto si possa immaginare. Ciascuno di questi soggetti – allo stato attuale – ha grandi difficoltà oppure è praticamente impossibilitato, dalle barriere architettoniche esistenti, ad effettuare operazioni apparentemente semplici e banali: andare in farmacia a ritirare una medicina, ritirare del contante ad un bancomat, visitare la “Mostra del Presepe al Castello”, prendere un caffè nella maggior parte dei bar cittadini.

Come detto, è una situazione che riguarda una fascia molto ampia della popolazione, si stima addirittura il 20%, e questo richiede che il problema “disabili e barriere architettoniche” venga affrontato prima di tutto rimuovendo le “barriere mentali” che ancora troppi grottagliesi frappongono – per ignoranza o incoscienza – sulla strada dei tanti concittadini con cui vivono fianco a fianco.


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