ELEZIONI PROVINCIALI: ALL'OPERA I PARTITI GROTTAGLIESI. ECCO LE PRIME INDISCREZIONI SU I CANDIDATI
Di Enrico Carassi (del 08/03/2009 @ 14:50:09, in Politica, letto 4229 volte)

elezioniFervono i preparativi per le grandi ed interessanti elezioni provinciali di giugno 2009.
Ormai mancano pochi mesi. Questi sono i giorni delle strategie. Momenti di decisioni e scelte. I giornali cominciano a riempirsi di nomi e liste. Uno su tutti: il nuovo partito di Adriana Poli Bortone, ex referente principale di AN in puglia e gia Ministro con il precedente governo Berlusconi, ha preso d'assalto tutti gli spazi pubblicitari. Si vocifera di un suo apparentamento con l'Unione di centro, gia UDC, che tra tutte le forze politiche impegnate nella kermesse elettorale è quella con meno certezze.
Non si conoscono infatti le loro direttive nè in campo provinciale, ove tiene in pugno la segreteria (dopo la bufera Tucci) il consigliere regionale Antonio Scalera, nè in campo locale, ove i due consiglieri comunali, Giuseppe ed Antonio Santoro sono coadiuvati dal Commissario cittadino Franco Caretta.
Bocche cucite o difficoltà a capire cosa fare e con chi?

 


Intanto il partito dei diciotto anni di governo grottagliese, il Pd, già Ds e Pci, sferza un colpo a sopresa: il due volte Sindaco di Grottaglie Giuseppe Vinci, assessore provinciale alla Pubblica Istruzione uscente cede la sua ricandidatura al vicesegretario provinciale del PD, oggi assessore comunale ai servizi sociali e alle politiche giovanili e ieri segretario cittadino dei Ds, Luciano Santoro.

 


Un passaggio di testimone? I giornali titolano: "Vinci si mette a riposo". Niente di tutto questo. Il corso degli anni ha dimostrato il profondo senso strategico degli uomini della sinistra moderata grottagliese. Questo gli ha permesso di governare la città per ben 18 anni consecutivi. L'abilità di produrre una propria strategia, che si è rivelata sempre vincente, sarà sicuramente l'asso principale da utilizzare per questa elezione provinciale e per le prossime elezioni amministrative.

 


Nessun riposo pertanto per Giuseppe Vinci. E nessun passaggio di testimone per Luciano Santoro.
L'ex sindaco non si ricandiderà per due ragioni: la prima è che l'elettorato non capirà i motivi per cui in cinque anni egli non abbia fatto costruire il famosissimo liceo destinato ai nostri ragazzi. Quel liceo che oggi è addirittura arrivato ad essere frastagliato e suddiviso in decine e decine di sedi, molte delle quali sono dei veri e propri box auto. Quello stesso liceo che ha "usato" come promessa della scorsa campagna elettorale. Quel liceo che tutti pensavano finalmente di veder costruire quando all'indomani della ufficializzazione della nuova giunta provinciale accanto al nome di un'assessore grottagliese (ma nato a Crispiano) videro la delega alla Pubblica Istruzione.

 


Ma l'assessore uscente "il liceo" lo ha fatto costruire in altri centri della provincia jonica. Non certamente nella "sua" Grottaglie.


Già questa pertanto sarebbe stata una motivazione forte. Ma non è chiaramente l'unica.
Il candidato sindaco del PD delle prossime elezioni amministrative sarà proprio lui: Giuseppe Vinci. E questi due anni di "riposo" serviranno "unicamente" agli elettori a far dimenticare le promesse fatte e non mantenute.

Una sorta di anno sabbatico.


Luciano Santoro invece si merita tutta la sua candidatura. E' un premio. O meglio un passo obbligato che gli organi di partito devono fare per chi come lui sta conquistando posizioni e titoli facendo la gavetta. E' stato per anni segretario cittadino del partito, poi consigliere comunale, quindi assessore comunale e infine vicesegretario provinciale.


Santoro si scontrerà con il suo omonimo storico della città: Michele Santoro.

 


Candidato sindaco per la casa delle libertà alle ultime elezioni amministrative, tornata elettorale che si concluse con una schiacciante vittoria bis di Raffaele Bagnardi, è leader locale indiscusso per il versante del centrodestra: in passato ha sfiorato l'elezione a consigliere regionale, è stato consigliere provinciale, assessore e consigliere comunale (oltre a candidatura di bandiera al Parlamento). E' stato diverse volte il più suffragato degli eletti. Sarà lui il principale rivale di Luciano Santoro nel collegio 1. Quello in cui vota più della metà della cittadinanza grottagliese. Ma non è detto.

 

 

Michele Santoro "batte cassa" sul tavolo della segreteria provinciale del Pdl: da anni il partito di Berlusconi è il primo partito a Grottaglie per numero di voti. All'ultima tornata elettorale utile, quella del 13 e 14 aprile del 2008, il Popolo della libertà ha staccato il PD di circa 6 punti. Pertanto potrebbe prospettarsi per lui la richiesta di una candidatura a Presidente della Provincia. Tale richiesta sarebbe solo ed esclusivamente una "lecita" proposta per non lasciarsi sfuggire la vera posizione a cui ambisce, la carica di assessore provinciale, qualora il Pdl vinca le elezioni.

 

Insomma vige la formula del "chiedo il massimo, sapendo di non poterlo ottenere, per poi avere ciò che credo realmente di pretendere di diritto".

 


L'altra metà (poco meno) della popolazione invece vota insieme a tutta San Marzano. Il famoso collegio 2.
Mentre nel primo collegio i partiti potranno schierare i loro candidati senza sentire altre voci. Nel secondo collegio tutti i partiti dovranno decidere insieme alle sezioni locali di San Marzano se piazzare un candidato di Grottaglie o meno.

 


Alleanza nazionale dovrebbe schierare nel PDL Michele Mirelli, proprio nel collegio 2. Anche questa è una candidatura strategica: il consigliere comunale è stato tra i principali protagonisti politici del sostenimento del "Presidio no discariche" di Grottaglie e San Marzano. Qui si scontrerà però con l'attuale consigliere provinciale eletto Giampiero Mancarelli, professionista legale che oltre a vivere nella città di origini albanesi esercita la professione anche nella città di Grottaglie. Il tesoriere del PD è ben visto dalla parte intellettuale del suo partito a Grottaglie ma trova alcune difficoltà tra la gente della sua comunità: ricandidato per la seconda volta consecutiva a Sindaco ha nuovamente perso le elezioni amministrative. La prima volta contro l'on. Tarantino, la seconda volta con Borsci. Però è stato proprio eletto in questo colleggio nel 2004 e tenta oggi certamente il bis.

 


Ritornando poi alle incognite, parlavamo prima dell'UDC che ha bocche cucite, per volontà o per circostanza, sui suoi candidati, anche se potrebbe immolarsi di nuovo, come in precedenti elezioni regionali, l'attuale commissario cittadino Franco Caretta.

Un'altra sorpresa potrebbe essere l'UDEUR che ha Grottaglie ha il plurisuffragato Maurizio Stefani, mister 311 voti, la sorpresa delle ultime elezioni amministrative. Ma sull'udeur come sull'udc ci sono più dubbi che dati concreti. Soprattutto perche entrambi non hanno bene delineate le linee guida a livello nazionale. Anna D'Amicis e Vito Rossini dovrebbe essere i candidati per la sinistra meno moderata.

 

Parlavamo di incognite ma ci sono anche le variabili: l'italia dei valori. Non è ancora definita la sua linea direttiva. Non è chiaro a livello locale se sosterrà qualcuno. Se camminerà con i propri mezzi e uomini. La decisione sarà però l'ago della bilancia di tutto il quadro elettorale. Non ci sono dubbi nel poter affermare che visti i risconti a livello nazionale, ove il partito di Di Pietro ha fatto incetta di voti andando oltre le più rosee previsioni, possa essere determinante anche qui a Taranto. Lilli D'Amicis e Donato Trivisani, rispettivamente segretario cittadino e consigliere comunale eletto del partito di Di Pietro dovrebbero essere i candidati alla Provincia.

 

Sarà un caso l'abbandono dalle scena di Rosaria La Grotta e l'arrivo in pompa magna del già Ministro del governo Prodi, Antonio di Pietro, proprio a Grottaglie nei prossimi giorni?


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