DOPPIO TURNO AL LICEO MOSCATI. LA VICENDA FINISCE SULLE PRIME PAGINE DE "LA REPUBBLICA"
Di Redazione (del 27/09/2009 @ 14:19:01, in Sociale, letto 4479 volte)

La campanella suona alle 14,30. La mattina è riservata ai compiti, dopo il pranzo arrivano gli esercizi di educazione fisica e le versioni di latino, i teoremi di matematica e lo studio dei filosofi. Succede in Puglia, a Grottaglie, in una scuola con centinaia di alunni ma senza una sede per accoglierli tutti: lo storico liceo classico e scientifico Giuseppe Moscati.

 

La struttura è da tempo carente, e i tagli non hanno permesso di intervenire. La Provincia di Taranto ha inserito nel rendiconto del 2008 un finanziamento da 9 milioni di euro da destinarea un nuovo edificio, ma per circa 240 studenti l' attesa della sede futura si è tradotta quest' anno in lezioni pomeridiane.

 

Per gli altri l' orario resta quello consueto, ma divisi ogni giorno in cinque plessi diversi. «Le classi continuano a crescere, la costruzione del nuovo liceo procede a rilento e adesso la situazione è diventata gravissima» attaccano i ragazzi dell' Uds di Grottaglie dal loro sito internet.

 

«Sono le 17,30 e la professoressa sta spiegando la preistoria: non sembra vero, ma la nostra è l' unica scuola d' Italia a fare i turni pomeridiani» scrive a Repubblica Bari un' alunna del Moscati. «Ho 14 anni e a quest' ora vorrei essere a fare danza, ma non posso e di pomeriggio non ci sono neanche i pullman per portarmi a scuola» denuncia la studentessa. L' Uds ha convocato per domenica prossima un incontro pubblico sul "Liceo Moscati: quale futuro?": professori, ragazzi, famiglie e sindacati cercheranno risposte al problema. «Qui gli studenti continuano da decenni a girare per sedi e aule diverse» spiegano alunni ed ex alunni dell' istituto. «Ci sono classi che non si sa dove collocare, lezioni nei sottoscala e adesso anche l' orario pomeridiano» raccontano gli studenti dell' Uds denunciando la «politica di crescita indiscriminata delle iscrizioni». Il problema del sovraffollamento trova un' eco anche a Bari, dove altri istituti denunciano di avere troppi studenti e pochi spazi.

 

Su questo tema, come su quello del rischio legato ai tagli ministeriali, la prossima settimana si insedierà il tavolo di monitoraggio chiesto al Comune dalla Rete dei docenti precari di Bari. - f.sav. Repubblica.it


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