Grottaglie: Aldo Vestita, 10 anni
Di Staff (del 16/06/2007 @ 12:54:09, in Cronache, letto 6919 volte)


Dark76


circa vent'anni fa, alla fine della scuola elementare, mia madre per non tenermi in casa perchè ero un rompino mi mandava a lavorare da Mimmo(papà di Aldo).
io ci andavo volentieri visto che il sabato mi ritrovavo con 5000 lire in tasca tutte per me.
ero ricco, ricchissimo.
lì ho conosciuto Aldo, 3 anni più piccolo di me.
ricordo benissimo che salivamo ogni santo giorno sulla torre dell'orologio, e fissavamo quegli enormi ingranaggi che facevano funzionare le lancette.
insomma la curiosità di un ragazzino.
poi durante le medie non ci siamo più visti fino a quando ci siamo trovati fianco a fianco nei banchi di scuola del Pertini.
ci siamo per un pò rifrequentati, io Aldo ed un altro ragazzo che tuttora sento e con cui ogni tanto ci vediamo per bere una buona birra.
poi il lavoro ci divise ancora(lui continuò la scuola,io mi ritirai prematuramente) fino alla tragica notizia.
conoscevo bene l'assassino e tutta la sua famiglia, per bene tra l'atro.
una morte veramente inutile, che si poteva benissimo evitare.
ma evidentemente la voglia di appropriarsi di pochi spiccioli ebbe la meglio sull'amicizia.
Aldo era un ragazzo umile, sorridente, disponibile, socievole.
e per tutto questo è difficile dimenticarlo.

Felix

Ho dei ricordi strani di quelle giornate.
Alcuni nitidi, altri sfocati, altri totalmente assenti.
Taranto. Superstrada Grottaglie-Taranto.
Un mio amico nel bus che ci conduce nel capoluogo jonico, sede delle nostre scuole superiori, lo vedo preoccupato.
Molto preoccupato.
Mi informa che è cupo e rintristito perchè, ieri, ha ricevuto la telefonata dei genitori di un suo caro amico, che gli chiedevano se avesse notizia di lui, visto che era sparito da giorni da casa.
Non aveva idea.
Nessuno aveva idea di ciò che sarebbe successo.
Buio totale.
Poi d'un tratto la luce, una luce nera però. Una luce che illumina ma immediatamente ti distrugge.
La voce circola in città come il vento. E' velocissima.
La gente mormora. Anzi, asserisce.
Asserisce che a Grottaglie, ridente cittadina baciata da sole, in quei giorni c'è solo nuvolo e tempesta.
Nuvolo e tempesta.
Un giovane ragazzo è stato trovato morto nella lama del Fullonese, dietro l'Ospedale civile.
Non è possibile. La gente è incredula.
Tutti si chiedono: "A Grottaglie?" e aggiungono "Impossibile".
Eh si, la prima frase non è "Chi è?" ma ci si chiede se sia successo proprio qui.
Nella patria di Quinto Ennio.
D'un botto arriva improvvisa la mazzata: è un giovane, un giovanissimo.
E' stato ucciso. Non è morto per circostanza fortuite. E' morto per un atto doloso.
E stato ucciso.
Le voci in città si rincorrono.
I tg nazionali son tutti qui.
I reporter del TG1 e del TG5 assediano la città.
Siamo sulla bocca di tutta Italia.
In questa cittadina: qualcuno ha ucciso un ragazzo.
Cresce la sofferenza mista a sdegno.
La gente è incredula. Molto incredula.
Nel frattempo però gli investigatori indagano, cercano, interrogano.
Escono le prima indiscrezioni.
E' stata una rapina.
E' stato un litigio.
E stato brutalmente ucciso con intenzione.
Imputati: 2 ragazzi grottagliesi. Uno è minorenne.
Negano, confessano, rinegano e riconfessano.
Si danno la colpa a vicenda.
Gli inquirenti estraggono il movente.
Lo prelevano come un dentista preleva un dente.
La gente, la gente di questa bella cittadina, ha diritto di conoscere la verità.
La verità che arriva crudele.
Impassibile.
Irruenta.
E' stato ucciso per un orologio.
E' stato ucciso per poche mille lire.
Ucciso e lasciato li a terra.
Colpito con una spranga di ferro.
Con freddezza e atrocità.
La stessa freddezza e atrocità che ha dato il coraggio agli stessi assassini di ritornare in centro, sul viale, e "bere" i soldi rubati senza ritegno e senza contegno.

Quel ragazzo era Aldo.
Aldo Vestita.

Ciao Aldo, la gente deve sapere.
La gente non deve dimenticare.

Ti abbraccio.
Proteggimi, ovunque tu sia.

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