CONVEGNO DI STUDI SU "IL TEMPO DELL'ATTESA NELLA LETTERATURA E NELL'ARTE". 3 DICEMBRE
Di Cosimo Linoci (del 02/12/2009 @ 10:16:27, in Cultura, letto 4452 volte)

“Il tempo dell’attesa nella letteratura e nell’arte” è il tema di un convegno, organizzato dal Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, diretto da Pierfranco Bruni, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca per l’Arte e la Letteratura, che si pone come intreccio nel rapporto articolato da linguaggio letterario e linguaggio artistico in un paesaggio di simboli e di metafore.

 

L’incontro si svolgerà giovedì 3 dicembre prossimo nel salone del Laboratorio Burano a Grottaglie, Taranto, Viale Matteotti 51, alle ore 18,30. La prolusione sarà svolta dalla saggista e docente Marilena Cavallo che affronterà la problematica sia da una angolatura strettamente filosofico – letteraria che artistica.

 

Interverranno Micol Bruni, presidente dell’Istituto di Ricerca per l’Arte la Letteratura e Roberto Burano, Vice presidente del CSR “Francesco Grisi”. Nel corso della serata verrà teatralizzato un percorso, tratto dal libro di Maria Lucia Rasulo che alla questione letteratura, arte e tempo ha dedicato una ricerca, con le voci di Francesca Quaranta, Serena Ruggiri, Eliana Portelli. Il tema dell’incontro prende spunto dal saggio di Maria Lucia Rasulo, che interverrà al convegno con una sua relazione, le cui pagine attraversano il tempo della letteratura in un confronto tra vissuto e attesa. Infatti il titolo del suo lavoro è appunto: “Il tempo dell’attesa nella letteratura e nell’arte”.

 

"Si tratta di un tema affascinante, sottolinea Marilena Cavallo, che porta ad una analisi non solo del concetto di tempo nella letteratura e nell’arte ma è necessario verificare, come ha fatto giustamente Maria Lucia Rasulo nella sua ricerca approdata ad un saggio stimolante, i modelli di contaminazione che si avvertono, sull’argomento in questione, tra scrittori, poeti e artisti non dimenticando la presenza di un filone filosofico che è parte essenziale della riflessione sul legame tra tempo e attesa. Abbiamo alcune coordinate di fondo, dichiara la Cavallo, che dobbiamo sviluppare e che riguardano sia la visione del tempo nella parole e nell’immagine ma anche la dimensione dell’attesa tra letteratura e arte passando attraverso gli scritti, le parole, il colore e l’immagine. Partiamo da un presupposto.

 

La letteratura non è finzione. Ha la capacità di diventare destino. Dostoevskij lo aveva ben capito. Proprio per questo scriverà quei ricordi (o memorie) del sottosuolo. Bisognerebbe conoscere e leggere di più la letteratura. Perché solo così resterebbe comprensibile il kafkiano risvolto del tempo enigmatico nel quale ci troviamo a vivere. Kafka, già. Lo scrittore che ha parlato del “processo” e della “metamorfosi” e si è incontrato con quel Musil che non smette di recitare “l’uomo senza qualità”.

 

Non perdiamo di vista l’immaginario di questi due scrittori. Ci tornerà utile. Lo scrittore è un annunciatore dei tempi che recitano la Memoria che verrà. Bisognerebbe saper leggere tra le pieghe degli scrittori per catturare il gioco dell’imprevisto e del perverso che si agita nel presente. Il tema è affascinante, prosegue la Cavallo, e va approfondito con le dovute metodologie in una impostazione comparata. Il lavoro di Maria Lucia Rasulo è di grande importanza, ed è esteticamente in linea con lo spazio del pensiero di una filosofia dello sguardo applicata al testo letterario e all’immagine. L’immagine ci offre l’attesa come modello contemplante. La parola come l’indefinibile. Oltre c’è il vissuto, la vita, la linearità e la ciclicità che si intrecciano proprio sulla pagina e nell’anima. Il rapporto letteratura e arte è dente il tempo dell’attesa."


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