A Grottaglie non si riesce a capire chi abbia torto e chi ragione sulla questione parcheggio. Trovare un posto dove lasciare l’auto è praticamente come cercare un’oasi nel deserto, si può andare in cerca anche per ore, imprecando come dei dannati contro chi non provvede a far mettere a disposizione spazi appositi ma poi, quando si può, anche il cittadino più onesto cede alla legge della prepotenza e anziché cercare di ottenere il proprio diritto chiedendo all’amministrazione dei parcheggi sembra più semplice occupare gli spazi altrui con auto, moto e veicoli di ogni genere.

E così ecco che viene fuori la natura molesta del guidatore esasperato che fa esasperare anche gli altri cittadini e pur di averla vinta e pronto alla lotta corpo a corpo, almeno a parole.

Prendendo in considerazione il centro storico, fragile parte da tutelare di un paese che dovrebbe custodire e non razziare il proprio patrimonio urbanistico, già a metà mattinata la ricerca di un posto auto è caccia al tesoro, ma una cosa che si nota è che il nuovo, grande, parcheggio in fondo al quartiere delle ceramiche è praticamente vuoto, così come quello dietro il palazzo comunale.

Fare due passi è così dura? Forse si col caldo ma ciò non giustifica i furbi che di prepotenza ostruiscono gli accessi alle abitazioni, posteggiano davanti a passi carrabili o in doppia fila con frecce accese per lungo tempo. Può capitare ma il caso vuole che capiti “sempre”.

La giustificazione spesso è : “ho un parente disabile”. La risposta sarebbe : “chiedi all’amministrazione comunale o chi di dovere di darti la possibilità di occupare il suolo pubblico davanti a casa tua!” Contro risposta: “Ho chiesto al comune ma non me l’hanno concesso!” …

Se la discussione va per le lunghe e ovvio che si può controbattere dicendo : “l’ordinanza comunale (vecchia come il cucco) dice che bisogna stare ad un metro di distanza dal fronte e dai confini degli accessi alle abitazioni per cui perché se il comune non provvede a darti il permesso di occupare un altro spazio tu devi fare un abuso a mie spese???”. È lecito porsi il quesito: ma hanno tutti un parente disabile o a volte le storie vengono ingigantite se non peggio inventate? Non è dato a sapere ma se accade andrebbe segnalato come falso.

Capita, è capitato e continua a capitare. Non contenti a volte alcuni individui fanno orecchie da mercante e se sollecitati a rispettare le regole alzano la voce sostenendo di aver lasciato il famoso metro (cosa assolutamente falsa). Si può tollerare qualche volta ma quando non ci sono i marciapiedi di fronte gli accessi alle abitazioni come accade spesso in centro storico la situazione diventa pesante: oli di motore lasciati da chi vi ha parcheggiato di fronte l’uscio, per non parlare dei gas di scarico ad ogni accensione o manovra che entrano in casa, il che significa stare a porte chiuse praticamente sempre!

Cosa fare allora? Viene in mente ad alcuni audaci cittadini fiduciosi nelle forze dell’ordine di telefonare se vittime di un abuso da parte di un autista in cerca disperata di un parcheggio che ha ostruito il passaggio davanti casa nostra – passaggio che neppure noi abbiamo ostruito con la nostra auto per giunta pur di rispettare la suddetta ordinanza comunale – . I vigili rispondono alla chiamata nel tempo record di 2 minuti, pensiamo : “Fantastico! Che prontezza!”. Si vedono arrivare i vigili dopo solo 10 minuti, e pensiamo ancora : “Eccoli! Bene!”. I vigili tirano dritto per la propria strada salutando e sorridendo a colui che invece dovrebbe essere multato, e pensiamo : “Ca…o… ma lo conoscevano!”. E nonostante le auto non solo siano parcheggiate nei posti non autorizzati ma in modo da ostruire anche il passaggio la pattuglia della polizia passava osservando con indifferenza o probabilmente neppure osservando, dato che nulla veniva fatto. E lì da cittadino ti senti cadere il mondo addosso, perché non solo il tuo compaesano non ha rispetto di te ma neppure il tutore della legge fa rispettare i tuoi diritti.

Siamo onesti i parcheggi scarseggiano e i passi carrabili abbondano, vista la facilità forse con cui vengono ignorati e diventano in ogni caso taciti parcheggi. Per chiedere di far rispettare la “non sosta” ed evitare di vedersi ostruire passaggio, vista e ingoiare i fumi di scarico e trovarsi la strada imbrattata dal sudicio delle auto altrui si può fare domanda per dei dissuasori o per delle fioriere ma i tempi a quanto pare sono biblici e se non ci sono soldi il permesso si ottiene ma il materiale e la posa in opera per “dissuadere” bisogna lo paghi il cittadino a spese sue: il che significa che se una persona non viene multata per il proprio comportamento scorretto – tolleranza a parte per i casi estremi come emergenze, carico o scarico di roba, traslochi e quant’altro – chi subisce l’abuso deve invece pagare per vedere rispettato un proprio diritto.

Forse è il caso che un esame di coscienza lo facciamo tutti. Forse è il caso che non abusiamo di un potere quando lo abbiamo ma invece lo mettiamo a disposizione della comunità per rafforzarla. E vogliamo parlare del carro attrezzi che porta via a frotte le auto in divieto di sosta? Tempi d’oro per alcuni tempi neri per altri.

Ma occorre il pugno duro? Non si riesce a esser civili senza arrivare a certi episodi di autoritarismo? Forse è il caso che la furbizia non abbia il sopravvento sulla buona educazione e il rispetto della legge perché a lungo andare si sfocia solo nella violenza. Forse è il caso che cominciamo a chiederci se usiamo l’auto solo per abitudine o per bisogno: ciascuno è libero delle proprie azioni è chiaro ma si sa che dove finisce la libertà di una persona comincia quella di un’altra e pestare i piedi non è consigliabile per vivere a lungo e soprattutto in pace. Forse è il caso che non si punti il dito gli uni contro gli altri poiché fino a oggi la situazione è che tutti – a quanto dicono i fatti – cittadini e autorità hanno trascurato la situazione e non si sono posti mai il problema su come risolvere la questione ma il più delle volte l’hanno aggirata.