SCONTRO TRA CIRACI' DEL GROTTAGLIE CALCIO E IL SINDACO. CHIEDE OLTRE 60MILA EURO
Di Mariangela Martellotta (del 01/08/2010 @ 00:28:22, in Sport, letto 2908 volte)

Sono le ore 19:27, siamo in pieno Consiglio Comunale. O meglio, nel suo volgere al termine. Ma l'ultimo punto riporta un titolo che fa presagire notevoli discussioni (vista la cronaca dei giorni scorsi sullo stesso argomento):  “Problematiche riguardanti il Calcio grottagliese ed in particolare la squadra di calcio di serie D”. Vi raccontiamo attraverso un'accurata cronostoria l'epilogo (?) della vicenda. Davvero incredibili le "versioni" emerse, da ambo le parti, durante il dibattimento.

 


Questo provvedimento vede come proponente il consigliere Mirelli che però non è in aula al momento della discussione. Per restare in tema “si passa la palla” ad altri 6 consiglieri dell’opposizione per esporre le proprie considerazioni sull’argomento.

 

Il presidente della seduta però considera utile concedere il diritto di replica anche a Giuseppe Ciracì. L'ex (?) presidente dell'Ars et Labor Grottaglie entra nella "gabbia" del consiglio e prende la parola; a muso duro e con fermezza si rivolge a tutti i presenti e in particolare al Sindaco esprimendo il proprio rammarico sul fatto di aver sempre contribuito a darsi in tutto e per tutto per la squadra di calcio ma di sentirsi sempre osteggiato sia dalla stampa locale sia dalla stessa Amministrazione – sulla quale approfondirà le ragioni del proprio risentimento qualche minuto dopo – .

 

Ciracì rimette in campo una questione già affrontata qualche settimana prima della quale riportiamo il testo semintegrale per chiarire ai lettori :
<< […] dall’inizio di giugno il sottoscritto ha reiteratamente richiesto il contatto e l’incontro con il dr.Settanni, incontro che per una serie di rinvii, per l’indisponibilità del dr.Settanni, si è potuto tenere soltanto il 23.06. u.s.. In quella sede, il dott.Settanni ha dichiarato il proprio disinteresse a qualsivoglia soluzione, sia a quella di riprendere la proprietà e quindi la gestione del titolo sportivo, sia a quella di gestire il ruolo di sponsor come nelle trascorse tre stagioni calcistiche. Preso atto di questa dichiarazione il sottoscritto, per tutelare il titolo sportivo e tutto il patrimonio calcistico della Città di Grottaglie, ha richiesto formalmente l’incontro con la Pubblica Amministrazione, che non è stato concesso, e contestualmente anche con comunicati stampa ha ricercato l’eventuale collaborazione di altri sponsor del territorio, richiesta che ancora si riconferma pienamente. >>

 


Cedere il Grottaglie al termine del contratto solo a patto che venga preso un impegno da parte del dott. Settani quindi. Il nuovo presidente dovrà ereditare una squadra e impegnarsi a trovare sponsor o quanto meno risorse finanziarie e tecniche che – secondo il presidente Ciracì – consentano un “adeguata” permanenza nella serie D.
La disponibilità alla cessione si sottolinea sia addirittura a titolo gratuito a patto che vengano rispettati dei patti.
La squadra del Grottaglie andrà n ritiro Lunedì 2 Agosto e il presidente Ciracì dice di essere già formalmente pronto alla cessione anche verso un compratore esterno agli attuali accordi nel caso il dott. Settani non fosse d’accordo su quanto propostogli.

 


In questi anni il presidente Ciracì lamenta il fatto che l’Amministrazione Comunale lo abbia poco stimato, poco considerato e che sia in più stata responsabile di un disinteresse lesivo verso soprattutto i 200 ragazzi che al momento ruotano attorno alla società grottagliese.
Il Campus Savarra è considerato dal presidente Ciracì inagibile al fine di decorosi e sicuri allenamenti dei suoi ragazzi. Il presidente Ciracì sostiene che essendo il campo proprietà pubblica sia dovere del Comune mantenerlo a norma altrimenti ogni eventuale responsabilità penale potrebbe gravare sull’Amministrazione stessa.

 


Il Grottaglie calcio, lo ricordiamo, milita in serie D e questo fa si che la società abbia l’obbligo non solo di avere la squadra “principale” che giochi ma anche altre 3 squadre facenti parte del settore giovanile.

 


Fino ad oggi – sostiene il presidente Ciracì – le squadre di calcio che ruotano intono alla società grottagliese hanno dato soddisfazioni non da poco ma lui da solo, spesso ha dovuto trovare il modo di adeguarsi a situazioni di disagio e di penuria economica pur di portare avanti la squadra.

 


19:45  è data facoltà di replica al Sindaco Bagnardi che sostiene le ragioni dell’Amministrazione: <>.  

 


Il sindaco espone 3 aspetti pregiudiziali alla situazione:
1)    Assumere la responsabilità di una squadra di calcio non è un obbligo e richiedere riconoscimenti come se si fosse un benefattore altro non è che una pretesa personale. Non sussiste alcun obbligo di legge in tal caso!
2)    Il comune, o meglio il Consiglio Comunale stesso, ha assunto dei precisi impegni nei confronti del Grottaglie Calcio e li ha sempre rispettati così come concordati senza disattendere alcun impegno di una convenzione sottoscritta dalle parti in causa.
3)    Giammai il Comune entrerà nel merito di una “lite fra privati” (leggasi questione Ciracì – Settani), guardando ad un contratto stipulato e intervenendo là dove è obbligo non della Pubblica Amministrazione intromettersi.

 


Il presidente Ciracì – dichiara il Sindaco – sostiene che il Comune abbia fatto ostruzionismo ma gli allenamenti si sono sempre fatti e le condizioni strutture al momento della stipula della convenzione sono state visionate, procedendo poi alla firma senza fare promesse da entrambe le parti e senza ulteriori accordi che prevedessero impegni per ipotetiche migliorie a spese del pubblico.

 


Il presidente Ciracì è vero che ha chiesto un incontro ma di fatto non si trattava di una convocazione per discutere sull’argomento bensì era un sollecitò scritto da un suo avvocato : nel caso l’Amministrazione Comunale avesse consentito a quell’incontro – spiega il Sindaco – sarebbe stato implicitamente valido il proprio coinvolgimento nei fatti in cui veniva chiamata ai danni. Quindi la convocazione aveva ed ha un vizio di forma ed è per evitare conseguenze dannose per l’Amministrazione stessa che ci si è sempre rifiutati di partecipare a tali incontri.


Secondo quelli che sono i fatti infine – continua il Sindaco – qualsiasi “ipotetico” accordo extra-convenzione non sussiste fra Ars et Labor e Amministrazione Comunale di Grottaglie. Se, e solo se, l’oggetto del suddetto incontro sarà – anche in futuro – una richiesta di colloquio senza solleciti sottoscritti da avvocati che possano implicitamente coinvolgere l’Amministrazione in altre questioni, si procederà ad una civile discussione fra le parti.

 


Resta quindi impraticabile la richiesta di danni da parte del presidente Ciracì nei confronti dell’Amministrazione Comunale per la somma di 61.110 euro, i quanto quelli che sono gli accordi scritti sono stati rispettati sempre.

 


Il presidente Ciracì a sua volta dice che non sia corretto sostenere che lui e Settani abbiano preso l’impegno a mettere  a norma il campo di calcio poiché al momento della firma della convenzione i campi di calcio che venivano messi a disposizione dovevano essere per legge dati con l’agibilità assicurata per gli allenamenti.
Inoltre il presidente Ciracì parla di una e-mail partita dal PC del Sindaco che lo sollecita letteralmente ad andarsene via: solo oggi, costretto dalla piega che stanno prendendo i fatti egli si è sentito di mettere in piazza questo fatto accaduto qualche tempo a dietro.

 


Le condizioni affinché la presidenza del Grottaglie Calcio venga trasferita a Settani sono, secondo Ciracì, le seguenti:
-    O avere uno sponsor e restare lui alla presidenza
-    O cedere la squadra al dott. Settani che però dovrà assumersi l’obbligo di intraprendere con tutte le dovute prerogative un campionato di serie D.

 


Il presidente Ciracì poi si appresta ad uscire dalla gabbia del Consiglio in corso lasciando dei volantini ai consiglieri presenti nei quali pare sia riportato quanto da lui sostenuto durante il proprio intervento ma viene sollecitato dal presidente della seduta Alfonso Manigrasso – secondo quelle che sono le formalità organizzative di un Consiglio Comunale – ad astenersi dall’atto propagandistico ed uscire nel caso abbia terminato il proprio intervento.

 


20:10 Prende la parola il consigliere Spagnulo dell’opposizione e replica all’intervento del Sindaco non con tesi che hanno fondamenti giuridici quanto morali. Spagnulo parla di “orgoglio grottagliese” e di “dovere da parte dell’Amministrazione Comunale di assumersi degli obblighi per portare avanti una squadra fornendo un campo di allenamento a norma” se è vero quanto ha sostenuto il presidente Ciracì. Parte una diatriba che degenera in altre argomentazioni che nulla hanno a che fare con il calcio, e formalmente il Consiglio pare aver termine.

 


20:15  Ecco che però chiede la parole il consigliere Pinto della maggioranza che sostiene la legittimità per “l’amore per la squadra” fino ad allora sostenuto dal presidente Ciracì e sollecita il Sindaco affinché il calco resti a Grottaglie. L’orgoglio grottagliese – sostiene – deve andare oltre le discussioni ed i cavilli burocratici e occorre collaborare affinché anche l’Amministrazione Comunale si impegni a trovare sponsor a sostegno della squadra, anche sollecitando commercianti ed imprenditori locali – cosa che però non è competenza di un ente pubblico poiché rientra in altri ambiti inerenti la gestione economica della società stessa, e quindi non si comprende in che modo si debba agire –.
Tuttavia Pinto non nasconde la propria critica verso i consiglieri di opposizione al momento della discussione assenti in aula.
L’appello che il consigliere Pinto fa, infine, sostiene che 350.000 euro a disposizione della società siano troppo pochi e ce ne vogliano almeno 500.000 o ancor meglio 600.000 mila per portare avanti degnamente le squadre. Soldi che – a detta del consigliere – devono essere reperiti con qualsiasi mezzo. Purtroppo alcuni presenti sono un po’ basiti: visto il periodo di crisi trovare oltre 150.000 euro è un problema e ci sarebbero effettivamente altre emergenze alle quali il Comune dovrebbe venire a capo prima del calcio.

 


20:30  Chiede quindi  la parola prima il consigliere di opposizione Alabrese che a sua volta discute sul ruolo di tutoraggio che dovrebbe rivestire il Comune nella faccenda e prosegue nella sua tesi citando anche lui le ragioni “morali” più che “formali”. Nel frattempo si prenota per intervenire il consigliere Ciniero.

 


20:40  Lasciamo la discussione che va sfumando sull’argomento ma senza arrivare ad un dunque. Si arriverà ad una soluzione concordata da entrambe le parti – pubblico e privato – o ci sarà la rottura?


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