GIANNI LANNES A GROTTAGLIE: SANITA' E RIFIUTI, L'AFFARE "SAN RAFFAELE" TRA LUCI ED OMBRE
Di Carlo Caprino (del 09/10/2010 @ 13:13:56, in Sociale, letto 2887 volte)

Lannes

Torna a Grottaglie Gianni Lannes, giornalista direttore di Italia Terra Nostra", da anni impegnato nel denunciare i tanti mali che affliggono il nostro territorio. Accompagnato dalla sua scorta, Gianni Lannes è arrivato in una sala piena di cittadini per offrire il suo punto di vista sul futuro insediamento del "San Raffaele del Mediterraneo", l'istituto di ricerca che dovrebbe sorgere in riva allo Jonio.

 

 

La serata inizia con Etta Ragusa e lo stesso Gianni Lannes che denunciano il doppio atto intimidatorio subito dalla associazione "AttivaLizzano" in sole 48 ore, poi si entra subito nel vivo della serata e come nel suo stile, Gianni Lannes non usa giri di parole per descrivere la situazione, in Puglia ci sono circa 40.000 casi di tumore all'anno, per qualcuno un carico di umanità dolente e bisognosa di assistenza, per altri un mercato da far fruttare per conseguire notevoli guadagni economici. Insieme alle speranze che l'arrivo di una simile struttura sanitaria naturalmente suscita, non mancano - come dicevamo - le perplessità.

 

 

Come mai, ci si chiede, in una situazione di crisi che sta portando a drastici ridimensionamenti degli ospedali esistenti, la Regione Puglia stanzia 120 milioni di euro a favore di una fondazione privata con scopo di lucro? Perché il Comune di Taranto non fa parte della Fondazione? Qual'è il contenuto dei patti parasociali tra Regione Puglia e Fondazione e perché sono secretati? Quali e quanti sono gli intrecci di affari che legano il San Raffaele a personaggi che si occupano della gestione e dello smaltimento dei rifiuti? Rifiuti non solo urbani, ma anche industriali, sanitari, radioattivi, di cui, ancora oggi, pare non si riesca ad avere un panorama preciso. Ma il San Raffaele è stato, nella serata grottagliese, solo la punta dell'iceberg, perché Lannes - con il supporto di immagini che non lasciavano spazio a dubbi - ha affrontato il problema rifiuti nei suoi aspetti più vari, dalle "navi dei veleni" (più di duecento, pare, solo nelle acque territoriali dello Jonio) affondate tra il disinteresse e il mancato controllo delle autorità (viene controllato meno dell'1% delle navi in transito) agli stoccaggi di scorie nucleari e rifiuti in capannoni fatiscenti e senza alcuna vigilanza. Da questo punto di vista - sostiene Lannes - appare quasi grottesco che chi afferma in maniera un po' populistica che ci vorranno i carri armati per costruire le centrali nucleari, consenta poi che la Puglia diventi il centro di raccolta e smaltimento, più o meno legale, di scorie e rifiuti radioattivi. Taranto - sostiene Lannes - è un porto privilegiato per il traffico dei rifiuti, ed è tutto il territorio ionico con le sue cave ed i suoi terreni ad essere il luogo "ideale" per ospitare queste bombe ecologiche.

 

Lannes

 

Sarebbe troppo facile però, afferma Lannes, limitarsi a segnalare il problema, occorre sollecitare soluzioni, occorre incalzare la politica perché assuma una posizione netta e chiara contro l'inquinamento e contro gli inquinatori, occorre azzerare la dirigenza ARPA di nomina politica, occorre non abbassare la guardia perché le inchieste "Re Mida" ed "Eldorado", come le altre ancora in corso, stanno a dimostrare che non tutto è chiaro e limpido come dovrebbe essere. Ma Lannes afferma chiaramente e con forza un altro principio, che questa lotta non può essere condotta da pochi "paladini", non può essere delegata a quei pochi che impegnanti tempo ed energia e mettono finanche a rischio la propria incolumità fisica per denunciare usti fatti.

 

 

Troppo facile e troppo comodo - tuona Lannes - girarsi dall'altra parte e consolarsi col pensiero che "tanto c'è chi ci pensa"; tocca a noi, a ciascuno di noi, prendere in mano il proprio futuro, diventare consapevoli dei propri diritti, ed esigerne il rispetto.

 


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