MAZZA (IDV) PROPONE UNA LEGGE PER LA POPOLAZIONE DEI SITI “CRITICI” PER IMMISSIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE
Di Carlo Caprino (del 05/11/2010 @ 15:14:04, in Politica, letto 1776 volte)

Dopo la lettera aperta di qualche giorno fa, in cui sollecitava una più attiva presenza della popolazione nei processi decisionali,  il Consigliere regionale dell’IDV, Patrizio Mazza, ha illustrato nel corso di una conferenza stampa i principi della bozza di proposta di legge regionale di prevenzione dell’incidenza di tumori da inquinanti industriali di cui è firmatario.

La proposta di legge – ha sostenuto il consigliere Mazza - privilegia l’aspetto prettamente sanitario/oncologico, ai fini della tutela della salute dei cittadini abitanti le zone considerate “aree a crisi ambientale”. Propone il monitoraggio ambientale incidendo sui picchi ed una regolamentazione dell’immissione delle principali sostanze cancerogene, riconosciute come tali dalla letteratura scientifica, con riferimento a diossine, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, ammine aromatiche e polveri sottili (PM2.5).

 



La modalità di raccolta dei campioni, derivanti appunto da monitoraggio, - ha proseguito - dovrà tener conto dell’imprevedibilità di raccolta dei dati sui siti critici e attenersi quanto più possibile alla reale situazione delle emissioni. La proposta di legge precisamente si prefigge di regolamentare i limiti di emissione, con eliminazione dei picchi elevati e di meglio individuare i siti considerati come critici a causa delle suddette emissioni, nonché di stabilire un sistema di controllo affinché vi sia un’effettiva efficacia preventiva. Ciò si applica anche ad eventuali ulteriori sostanze che in futuro siano validate scientificamente come cancerogene o potenzialmente tali.

Il monitoraggio dovrà prevedere la conoscenza d’incidenza di tumori attraverso l’istituzione permanente di un registro tumori annualmente aggiornato secondo le stime d’incidenza e di confronto sia con gli anni precedenti che con altre realtà sanitarie
– ha spiegato il consigliere Mazza -. Il registro dovrà prevedere un abbinamento con le attività lavorative dei soggetti interessati da tumore. Una globalità di 500 nuovi casi di tumore per ogni 100.000 abitanti nell’anno è da considerarsi un limite invalicabile.

Stabiliti i limiti di non valicabilità la proposta prevede che all’ARPA sia demandato il controllo tecnico delle emissioni, con la misurazione delle sostanze; all’ARPA compete anche l’individuazione dei siti critici per le emissioni di sostanze cancerogene. All’ASL cui appartengono i siti critici, spetta il compito del monitoraggio dell’incidenza di tumori attraverso l’istituzione del registro d’incidenza ed il suo aggiornamento costante secondo modalità tecniche scientificamente validate
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Nella bozza di proposta di legge – ha concluso Mazza - sono previste sanzioni per i soggetti destinatari dei controlli che saranno di natura pecuniaria a favore di enti o associazioni che hanno impatto sociale sui territori critici, fino a prevedere il fermo degli impianti se gli sforamenti si manifesteranno come reiterati nell’arco di un anno superando per numero il limite fissato alla proposta di legge”.


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