ELEZIONI 2011 A GROTTAGLIE: POCHI I VOTANTI MA MOLTI I CAPANNELLI DI POLITICI ALL'ESTERNO DEI SEGGI
Di Carlo Caprino (del 29/05/2011 @ 17:33:17, in Politica, letto 1545 volte)

Un noto detto afferma che "la matematica non è una opinione" ma di fatto non sempre i numeri, pur nella loro indiscutibile esattezza, riescono a dare un quadro esaustivo della situazione che pure "fotografano" nelle sue proporzioni. Alle ore 12 di oggi, domenica 29 maggio, i dati della Prefettura di Taranto indicavano una affluenza al voto del 7,65%, con ccirca 1000 votanti in meno rispetto alla stessa ora del primo turno di quindici giorni fa.

 

 


Un veloce sopralluogo presso due edifici scolastici - effettuato tra le 12,30 e le 13,30 - da conto di due situazioni se non opposte, certamente assai diverse in alcuni aspetti, quanto simili in altri. Scuola "D'Amicis" in via Calò, uno dei punti "caldi" di tutte le competizioni elettorali; oggi, come in passato, davanti al portone di ingresso stazionano candidati e simpatizzanti, elettori e attivisti, segretari e coordinatori, assessori "in pectore" e consiglieri più o meno certi della carica, alcuni fintamente indifferenti, come se passassero da lì per caso e si fossero fermati a fare due chiacchiere con gli amici, altri incombenti e determinati, come a ricordare all'elettore in un ultimo, muto e subliminale messaggio, a chi votare.

 

 

 

 

All'affollamento esterno però non fa da contraltare la presenza nelle varie sezioni destinate al voto, dove gli addetti chiacchierano tra loro, leggono il giornale e salutano l'elettore che si presenta più come un momentaneo antidoto alla noia che segna lo scorrere del tempo che come un esemplare attuazione del diritto-dovere al voto che ciascuno di noi ha. Mezz'ora dopo via Calò è già piena ora di pranzo, e presso la scuola "Oberdan" - che accoglie i votanti del centro storico - è più intenso l'odore di polpette, sughi e braciole che il rumore del traffico dei votanti.

 

 


"Ore 13,00: calma piatta", si potrebbe chiosare riprendendo il titolo di un famoso film. L'ampio androne e l'assolato cortile della scuola sono deserti, un paio di vigili e qualche stoico rappresentante di lista siedono sulle sedie e sembrano dispiacersi che il loro esiguo numero permetta al massimo una briscola o un tresette e non una partitella a calcetto, quasi uno spreco, visto il tanto spazio a disposizione.

 

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L'unico elettore che si affaccia viene squadrato quasi con incredulità, il suo documento di identità esaminato nei dettagli insieme al certificato elettorale non per tema di brogli o falsificazioni ma per prolungare più che sia possibile la sua presenza nel seggio, lampo di luce e guizzo d'aria fresca dal resto del mondo. Che dispiacere questi elettori decisi e determinati, che entrano in cabina e ne sortiscono dopo qualche secondo con la scheda già piegata, pronti a lasciarsi alle spalle scrutatori e presidente di seggio che nemmeno fanno in tempo a rispondere al suo cortese saluto di commiato o ad osservarne abbigliamento ed acconciatura.

 

 


I soliti esperti affermano sicuri che al calar del sole gli elettori accorreranno copiosi ai seggi, che la latitanza mattutina sarà compensata dall'adunata serale e che comunque c'è pur sempre anche lunedì per votare. Staremo a vedere, intanto pare che da più di qualche seggio, più che di panini e caffè, sia pervenuta la richiesta di cruciverba e videogiochi da tavolo per passare il tempo.

 


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