A LI VURTAGGHIE LI RICALE LI PORTA LA BEFANA
Di Redazione (del 06/01/2014 @ 02:20:00, in Li Vurtagghie, letto 6112 volte)

Brrr...che freddo.
Nonostante i termosifoni accesi nella mia casa fa molto freddo.
Viviamo in una   grande casa, un grande appartamento, con i muri grandi e le stanze enormi.
Il sole inizia a calare e i suoi raggi perdono forza.
Il primo pomeriggio sta andando via.
E con esso arriva il buio.
Arriva la notte.
Arriva la Befana.

 

 



Sono in fremente attesa. Non sto nella pelle.
Non capisco perche a San Marzano, a Taranto, nel resto d'italia dove vivono i miei parenti e soprattutto i miei cuginetti, i regali di natale arrivano a Natale e invece a casa mia e nel mio paese li porta la befana.
Il cruccio e il muso imbronciato dei giorni precedenti che ha regnato sul mio viso è ormai andato via.
Eh già.
A casa mia i regali li porta la befana e non babbo natale. Uffa.
Che tristezza.

 

 



Ma ora non conta più. Anzi.
Ora la sorpresa e la voglia di scoprire i miei regali è ancora piu grande.
Vedo mamma e papa confabulare in cucina.
Mmmm... cerco di captare qualcosa.
Forse sapranno a che ora verrà la befana stasera.
Ma nulla.
Solo bisbigli sento! E una caterva di "shhhhhh" e "no lucculà cu no sia ti sente lu piccinno!".
Uffa!




Cresce.
Cresce davvero tanto l'adrenalina.
E tutto questo è fantastico.
Chissà cosa mi porterà la befana.
In fondo sono stato bravo e mi merito tanto.

Sbircio sotto l'albero.
Albero che domani lascerà la nostra casa.
Nulla. Non trovo tracce.
Quatto quatto vado in cucina.
Mi infilo sotto al tavolo, mentre i miei continuano a bisbigliare.

Non vedo nulla.
Mi chiedo tra me e me: "ma la befana davvero viene solo a mezzanotte?"
Uffa. non puo essere che è passata prima da casa mia?
Macchè.
Domande che non hanno risposte.
Uffa.

Arriva la sera e piu si avvicina la fine della giornata e piu il magone e l'ansia cresce.
La testa sfarfalla.
Sarà la macchinina, sarà il pallone, sarà la pistola?
Però io avevo chiesto la dama.
Voglio la dama. Speriamo.

Si cena.
Pasto frugale. La notte mi attende.
Anzi ci attende: a me e alla befana!

Voglio incotrarla. Caso mai sbaglia e mi porta il regalo di Michelino, il ragazzo che abita sotto casa mia.
No no. Quello è stato cattivo. Gli porterà sicuro carbone.
E se sbaglia me lo becco io.


Mi metto seduto con una sedia di legno e paglia davanti all'uscio.
Il tempo passa. Sono minuti ma mi sembrano ore. Anzi giorni.
Il tepore sprigionato dal fuoco del camino fa il resto.
Sono stanco. non ce la faccio più.
Cerco sollievo appoggiando la testa sullo schienale.
Ma non basta.
Sto proprio dormendo.

Dopo circa 20 volte che mia madre mi ha detto che se non vado a letto la befana non viene, cado proprio a terra per il sonno.
Mio padre mi prende e mi porta a letto.
Sono in dormiveglia . Vedo e non vedo.
Sento e non sento.

Il letto è caldo. Mamma ha messo la borsa dell'acqua calda.
Crollo.
Immediatamente.


Un timido raggio di sole penetra dalla finestra del corridoio.
La porta della mia stanza è aperta e quindi giunge a me.
Mi sveglia.
Sono confuso.
Non ricordo che oggi è la befana.
Dopo alcuni istanti vedo la mia sorellina saltellare sul mio letto con tanti pacchi e tanti regali.
Un pacco grande reca il mio nome.
Mi illumino d'immenso.
Come direbbe quell'amico letterato.
La magia entra nella mia stanzetta.
La frenesia è tanta. lo divoro per la voglia di sapere cos'è.
Eccola.
E' lei: la dama.
Una bellissima dama e scacchi in legno scolpiti.
Bellissima.
Prendo i pedoni, la regina, il cavallo: li annuso. Sanno di legno. Sanno di buono. Sanno di bello.
Che felicità.
Come sono contento.
Ne valsa la pena aspettare cosi tanto e non importa se anche questa volta la befana mi fatto fesso.

Il piccolo vurtagghiese, 5 anni, nel giorno della befana intra alla citta ti li camennire.

 


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