LETTERE DEI CITTADINI: "CONSIDERAZIONI DI FINE ESTATE", PIETRO TRANI
Di Redazione (del 05/09/2011 @ 09:00:00, in Lettere, letto 929 volte)

ConsiderazionI di fine estate sullo scenario politico nazionale, è questo l'oggetto della lettera scritta alla redazione di Gir da Pietro Trani:
Siamo ormai alla fine della bella stagione, si ritorna al lavoro, ognuno col proprio ritmo, ognuno con le proprie cose da fare. Pare che il mondo della politica, quest’anno, abbia optato per vacanze “mordi e fuggi”. Gli impegni sono stati talmente tanti da non permettere loro il meritato riposo. Però, pare siano riusciti a partorire una manovra d’eccellenza, qualcosa che ci permetterà il pareggio di bilancio. Che bella notizia!

 

Ancora qualche altro inasprimento di imposte e il Governo non si dovrà più impegnare (volevo usare preoccupare al posto di impegnare, ma, non credo si siano mai preoccupati) di trovare le risorse per far quadrare il cerchio. Ormai le famiglie sono talmente stremate da non programmare più né acquisti né vacanze, quindi, non capisco proprio cos’altro vorrebbero sottoporre a tassazione.

 

 

Del resto si sa, in una fase di congiuntura economica, per riempire la cesta (fisco), bisogna adottare misure impopolari. Lo sanno bene le banche che per non restare indietro, ed apportare il proprio contributo, hanno deciso di aumentare la percentuale “Spread” sui mutui (così le famiglie si ritroveranno a fronteggiare una rata più onerosa); lo sanno bene alcune sigle sindacali che firmano accordi per il facile licenziamento; lo sa bene il Ministro Tremonti che ammette quanto facile sia sbagliare nel partorire, in soli quattro giorni, una manovra da 45 miliardi di euro, si sa la fretta è cattiva consigliera; lo sa bene la Bce che potrebbe non sostenere il nostro debito (la Bce auspica il nostro pareggio di bilancio per il 2013) perché ritiene non valide le attuali scelte di politica economica. Cosa resterà di questa manovra?

 

 

Personalmente ritengo che resterà l’amaro di aver consegnato il nostro Paese a degli incapaci. Resterà l’amaro di essere stati governati da una classe dirigenziale che ha inasprito e aumentato le distanze sociali. L’amaro di aver permesso di sottrarre risorse economiche al fisco per circa 120 miliardi di euro (immaginate quante manovre e manovrine aggiuntive avremmo potuto evitare, cioè, ricchezza sottratta ai cittadini onesti). Fate un favore a tutto il Paese: andate a casa a fare dell’altro!

 

 

Personalmente mi è rimasta una certezza: il mio Paese non è un “Paese di merda”.


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