Una cittadina grottagliese, Donatella Galeone, scrive a Gir, per la rubrica "Segnalazioni dei cittadini", per evidenziare una situazione che è avvenuta nella Casa Comunale:
“Sono una cittadina di Grottaglie, mi chiamo Galeone Donatella e ho una figlia di 8 anni che frequenta la Scuola primaria " DON BOSCO " sezione tempo pieno. Con la presente voglio segnalare a chi di dovere, Sindaco, Assessore al ramo, Segretario Generale, cosa mi è successo questa mattina, allorquando mi sono recata al Comune per " acquistare " i buoni pasto della mensa scolastica.

Recatami al terzo piano della Casa Comunale e precisamente nell'ufficio GG.DD, mi sono rivolta a uno degli impiegati presenti nella stanza, al quale ho chiesto di voler acquistare un blocchetto di buoni pasto, l'impiegato, non identificabile in quanto sprovvisto di tesserino di riconoscimento, mi ha risposto che tale servizio nei giorni di martedì e giovedì ( giorni di rientro ) è erogato solo nelle ore pomeridiane.

Con cortesia ho spiegato allo stesso, la mia impossibilità a poter ritornare nel pomeriggio, nonchè nelle mattine successive, e che quindi mia figlia rimaneva senza buoni pasto. La risposta dell'impiegato è stata, che avendo ricevuto tali direttive non poteva fare diversamente, e di rivolgermi per ulteriori spiegazioni alla Responsabile dell' ufficio Dott.ssa Meo.

Mi sono recata al secondo piano presso l'Ufficio Ragioneria e qui ho incontrato la Dott.ssa Meo, alla quale gentilmente ho chiesto spiegazioni in merito a quanto sopra esposto. La Dott.ssa Meo mi ha risposto che era una loro organizzazione interna e che i cittadini la devono accettare. Alla mia insistenza di aver ragionevoli spiegazioni in merito a tale organizzazione, la stessa mi ribadiva con tono indifferente e superficiale che era cosi e basta.

Io ho sottolineato che la settimana scorsa nella mattinata di giovedì una mamma, negli ultimi mesi di gravidanza, si era recata a prendere i buoni e che in ufficio si sono rifiutati di darglieli in virtù di questa organizzazione, e che quindi la signora dopo aver fatto tre piani di scale a piedi è dovuta andare via a mani vuote. La Dott.ssa ha continuato a rispondere in modo indifferente dicendo che se la mamma avesse voluto qualcuno l'avrebbe accompagnata giù all'ingresso. La signora non aveva bisogno di essere accompagnata ma di avere i buoni.

A questa punto non avendo ricevuto nessuna risposta esaudiente le ho detto che siccome questa sua "organizzazione" crea sicuramente un disservizio alla collettività, avrei riportavo la questione all'interesse dell' opinione pubblica. La predetta responsabile con toni indifferenti, mi rispondeva che a lei non le importava nulla, sia delle mie lamentele, che di diffondere l'episodio al di fuori della Pubblica Amministrazione."