ACQUE AGITATE NEL CENTRODESTRA IONICO, CHIARELLI E LA BRUNO CHIEDONO CHIAREZZA
Di Carlo Caprino (del 23/01/2012 @ 11:31:00, in Politica, letto 1111 volte)

Acque agitate nel centro-destra ionico. L’avvicinarsi delle elezioni amministrative a Taranto, con il probabile effetto “cascata” su Provincia e Regione ha messo in moto correnti e circoli, schieramenti e simpatizzanti, ciascuno alla ricerca della migliore posizione tattica per affrontare al meglio la situazione.

Già le elezioni amministrative di Grottaglie – con un centro destra più che diviso ed un PDL “separato in casa” avrebbero dovuto essere un chiaro campanello di allarme per chi doveva puntare più ad un successo di schieramento che ad un “redde rationem” personale, ma evidentemente così non è stato, e la tragica scomparsa di Pietro Franzoso avrà probabilmente contribuito a scombussolare ancor di più equilibri già instabili.

A riprova della situazione di incertezza, giungono richiami all’unità e richieste di posizioni chiare e definite; comincia Gianfranco Chiarelli, consigliere e vice coordinatore regionale del PDL nonché – a quanto è dato sapere - ancora commissario cittadino di Grottaglie, che spazza il campo da tattiche dilatorie e diplomazie ipocrite, denunciando le incapacità gestionali a livello locale del partito e chiedendo le primarie ed una linea politica chiara. Scrive infatti Chiarelli che: “La notizia comparsa su alcuni organi di stampa, secondo la quale l’On. Raffaele Fitto, avrebbe manifestato aperto dissenso nei confronti delle incapacità del PDL locale di riuscire a giungere ad una candidatura unitaria per la segreteria dell’autorità portuale, giunge evidentemente come un campanello d’allarme nei confronti di una complessiva situazione gestionale che torna a manifestare in tutta la sua evidenza la necessità di quella seria e concreta rivisitazione per troppo tempo procrastinata.

Se l’indiscrezione giornalistica trovasse conferme, -
continua Chiarelli - dovrò constatare non solo che per l’ennesima volta c’è una parte imprecisata del PDL che pone veti e assume decisioni autonome ma che anche il leader del PDL pugliese finalmente comincia a condividere le enormi preoccupazioni che emergono dalla manifesta incapacità che si registra oggi anche per l’assunzione delle scelte più elementari.

L’episodio in questione dunque non può che essere rivelatore del fatto che il processo democratico di rinnovamento della classe dirigente del partito non può più aspettare. Occorre dare ai nostri tesserati la possibilità di procedere ad una libera scelta di coloro i quali prenderanno le decisioni targate PDL per l’immediato futuro. Un partito di maggioranza relativa come il nostro non può permettersi di avere componenti variegate e direttori allargati ma necessita di decisionismo e di identificazioni chiare di leadership e punti di riferimento
.

 

 

Ed è proprio in questa chiave che fin dal primo giorno del suo insediamento, il segretario nazionale On. Angelino Alfano ha fornito l’imprinting per l’inizio di una nuova fase che abbandoni l’autoreferenzialità e favorisca l’emersione del consenso reale.

Per questo motivo, -
conclude Chiarelli - inviterò gli organi regionali a rifissare per l’ultimo sabato di Febbraio la data del congresso allo scopo di dare subito la parola ai nostri militanti affinché si possano liberamente esprimere sulla scelta del nuovo gruppo dirigente del partito, in modo che immediatamente dopo possa iniziare anche la fase dei congressi cittadini.

 

 

Così come sono del parere che lo sterile dibattito tutt’ora in corso nella città di Taranto per la scelta del candidato Sindaco vada superato con il ricorso a elezioni primarie certe, rapide e di ampie vedute, e benvenga che siano allargate a tutte le forze politiche che comporranno la coalizione. Appare dunque difficile pensare di proseguire un percorso di approssimazione ed è giusto che coloro i quali credono nel partito e nei suoi valori possano avere la possibilità di compiere scelte libere e democratiche. Le elezioni sono molto vicine e credo che ormai il tempo delle scelte sia arrivato.

Più ironica ma non meno chiara la posizione de “La Destra” che, tramite Graziana Bruno, continua a sollecitare una azione di sintesi delle varie posizioni, stigmatizzando pericolosi personalismi. “Il Pdl lavora per una coalizione e non per un candidato”. Parola di Arnaldo Sala. Com’era il vecchio adagio? Di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’inferno! Di certo quella di Sala è una buona intenzione ma noi non abbiamo intenzione di condannare Taranto all’inferno. Il PdL, a nostro modesto parere, farebbe bene a lavorare a partire da quella coalizione che si era concretizzata a partire dalle riunione estive auspicate dal nostro Partito, tra uomini e gruppi uniti da due e due soli comuni denominatori : amore sviscerato per la città di Taranto ed antagonismo al centrosinistra.

 

 

Tante riunioni, anche in via D’Aquino nella sede provinciale del PdL, alla presenza dello stato maggiore del PdL, Pietro Lospinuso in capo, nelle quali le tante anime della destra e del centrodestra Jonico avevano gettato le basi della coalizione vincente per il riscatto di Taranto.

Ma, come si dice, quando tanti galli cantano mai giorno fa e c’è motivo di temere che nel PdL, specialmente ora, orfani dell’indimenticato Pietro Franzoso, persino i pulcini o i capponi si sentono galli, e … l’alba non arriva! Quell’alba che, al contrario la stragrande maggioranza dei tarantini auspica ed aspetta. Allarghiamola dunque, quella coalizione che si era formata e, che a dispetto di ostentazione di muscoli e di nostalgici appelli ecumenici, a parer nostro è ancora coesa
.

 

 

 

Affrettiamoci a dare alla città quelle risposte che si attende da noi, forze antagoniste alla sinistra, con unicità di vedute e di intenti, in contrapposizione alla attuale maggioranza di governo che da Palazzo di Città a via Anfiteatro (sede della Amministrazione provinciale guidata da Florido) alla Regione, tutte e tre di centrosinistra, unite con servile filo multiplo agli interessi della grande industria. Non abbiamo preclusioni aprioristiche per nessuno, ma abbiamo una unica pregiudiziale : la chiarezza. Taranto ha bisogno di una classe dirigente chiara e leale. Basta con il doppio gioco!!!"


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