A QUASI UN ANNO DALLE ELEZIONI A GROTTAGLIE SEL CHIEDE: “CIRO… E ADESSO?"
Di Carlo Caprino (del 01/03/2012 @ 23:16:48, in Politica, letto 1468 volte)

A circa sette mesi dall’insediamento della giunta Alabrese, Sinistra Ecologia e Libertà si interroga sull’operato della amministrazione e sui suoi progetti futuri in un incontro che nel nome di “Ciro… e adesso?” richiama lo slogan della campagna elettorale dell’attuale sindaco e che a visto riuniti giovedì scorso [1 marzo, N.d.R.] nella sala del Castello Episcopio Franco Galiandro, Mauro Liuzzi e Vincenzo Lacorte, in una discussione moderata da Pietro Spagnulo.

Ha aperto la serata Franco Galiandro, segretario cittadino di SEL, che ha tracciato un resoconto degli eventi politici ed amministrativi dell’ultimo anno, non rinunciando a chiarire alcune “leggende metropolitane” ed a togliersi qualche “sassolino politico” dalla scarpa. “Chiariamo subito – ha infatti detto Galiandro – che dopo i risultati del primo turno delle elezioni amministrative dello scorso anno nessuna sirena poteva incantarci tanto da portarci nello schieramento di Michele Santoro. Non potevamo consegnare la guida del paese a chi non aveva un progetto serio per governare la città. Non era facile neppure sposare la campagna elettorale di “Grottaglie Oltre”, a cui abbiamo comunque assicurato il nostro appoggio a patto che si prendessero in considerazione i segnali di cambiamento emersi dalle urne al primo turno di votazioni – ha continuato Galiandro, criticando la “frammentazione” delle liste civiche di Rinascita Civica e Sud in Movimento che di fatto ha lasciato campo libero a Santoro e Alabrese.

“Il punto di caduta più basso delle passate amministrazioni –
ha proseguito Galiandro – è stata la mancata partecipazione, altri punti su cui abbiamo chiesto maggiore attenzione erano la questione ambientale, con azioni su discarica e raccolta differenziata, il lavoro e la questione urbanistica, situazioni in cui chiedevamo ed auspicavamo chiari segni di discontinuità rispetto al passato.


Un passaggio importante che ai più è sfuggito –
ha sottolineato Galiandro – è che non era in discussione la nostra presenza in giunta; non se ne è parlato perché era un eventualità che non interessava né a noi né alla coalizione di “Grottaglie Oltre”, ma proprio dalla formazione della giunta sono giunti sin da subito segnali preoccupanti, con lotte di poltrone tra i partiti ed il silenzio del sindaco.”

Galiandro – precisando che non è in discussione la persona ma la figura politica, ha poi stigmatizzato la scelta di alcuni assessori – tanto esterni che espressione dei partiti - sconosciuti politicamente ed aventi come dote più parentele o amicizie con “i soliti noti” piuttosto che risultati elettorali o esperienze pregresse.

 

 

 

Non potevamo essere tranquilli, viste le premesse – ha continuato Galiandro – ma abbiamo comunque voluto concedere una apertura di credito alla giunta Alabrese sempre sperando in chiari segnali di discontinuità rispetto al passato, ma le nostre speranze sono state subito vanificate e da parte nostra dobbiamo constatare che si è cominciato non male, ma malissimo. Avevamo espresso una disponibilità al dialogo su un progetto generale da concordare fuori dalle segrete stanze delle segreterie dei partiti ma ancora una volta il nostro appello è caduto nel vuoto, forse anche perché – ha sottolineato Galiandro – neanche il sindaco ha chiara l’idea su quale maggioranza, a partire da API e UDC, lo sostenga.”


Galiandro ha poi “bocciato” una serie di atti politici ed amministrativi, dalla proposta di istituzione delle consulte cittadine, che appaiono uno strumento obsoleto ed inutile, sovrapponendosi alle commissioni comunali e rischiando di diventare soltanto una “scialuppa di salvataggio” per politici trombati alla ricerca di passerelle mediatiche, alla “chiusura”verso le opposizioni nelle nomine alla vicepresidenza del Consiglio comunale e nelle varie commissioni. “Ci è stato detto di avere pazienza ed attendere – ha concluso Galiandro – ma sette mesi ci paiono un tempo sufficiente per esprimere giudizi e chiedere: Ciro… e adesso?”


La parola è poi passata a Mauro Liuzzi, che ha tracciato invece un bilancio della attività nel consiglio comunale. “Ci siamo presentati alla città – ha affermato - con una richiesta di rinnovamento del ceto politico ed amministrativo, puntando l’attenzione soprattutto sul tema del lavoro e su alcune situazioni che riteniamo meritassero chiarimenti.”

Dopo un richiamo sulla mancata evidenza pubblica alla possibilità di assunzione – sia pure precaria ed a tempo determinato – presso lo sportello informativo dell’Habitat Rupestre, Liuzzi ha poi approfondito la questione del degrado degli impianti sportivi, un tempo “fiore all’occhiello” di Grottaglie ed oggi in stato di avanzato degrado e – quando utilizzabili – in una situazione di limitata “agibilità democratica”, con l’accesso garantito a pochi e limitato, quando non negato, a molti. Altri argomenti su cui Liuzzi ha voluto sottolineare le risposte – a volte positive ed altre volte negative – del consiglio comunale, sono stati il supporto alle iniziative giovanili, l’istituzione del registro delle unioni civili e le iniziative mirate ad alleviare il disagio sociale ed economico dei cittadini più svantaggiati.

“Il nostro impegno –
ha sottolineato in conclusione Liuzzi – ci da la soddisfazione di rappresentare un partito ed i cittadini in un gruppo che non è portatore di interessi personali e professionali, cosa che altri non possono affermare.”

 

 

 

 

Conclusioni affidate ad Enzo Lacorte, capogruppo di SEL in consiglio comunale, che ha esordito notando come “sia tempo di bilanci anche per noi, per riflettere su Grottaglie e sulla nostra realtà” passando poi ad elencare alcune cifre che “fotografano” lo stato attuale della economia e della società. “I dati ci dicono – ha affermato Lacorte - che a Grottaglie in 33% delle imprese opera nel commercio, il 28% nella agricoltura e il 10% nell’artigianato e nel manifatturiero. Gli ultimi dati noti informano che a Grottaglie il reddito pro-capite è di 11.334 euro, pari al 64% della media nazionale, mentre è di 11.600 euro il consumo pro-capite, pari al 74% della media nazionale.

In poche parole, statisticamente a Grottaglie si spende più di quanto si guadagna, come è possibile ciò? –
si chiede Lacorte – Si può ipotizzare che vi siano soggetti che godono di entrate economiche sconosciute al fisco oppure che ci sia chi sta dando fondo ai risparmi per fare fronte alle necessità. Credo che entrambe le ipotesi siano reali e che vi siano cittadini allo stremo delle forze ed altri che si sottraggono agli obblighi fiscali.



Di fatto –
ha notato Lacorte – la politica amministrativa locale influisce sulla costruzione dei redditi e vi sono decisioni – come quella di consentire l’apertura di locali commerciali anche nelle vicinanze di scuole o locali di culto – che a fronte di probabili vantaggi economici per pochi comportano disagi per molti. Ho già detto in passato e lo ripeto ancora – ha affermato Lacorte – che abbiamo un costume amministrativo inaugurato anni fa che ha scavalcato anche Cetto Laqualunque e che considera l’operato degli organi ispettivi come Vigili del Fuoco, NAS o ASL un fastidio e una intromissione, ma io mi chiedo – ha concluso Lacorte – se sia perniciosa l’attività ispettiva degli organi di controllo, come ha affermato un assessore, o la politica omissiva di chi non vede?


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