LI VURTAGGHIE: PIEDONE, CALIPPO, CUCCIOLONE, I GELATI DI UNA VOLTA
Di Angelo Nacci (del 23/05/2012 @ 07:07:29, in Li Vurtagghie, letto 4630 volte)

Negli ultimi 50-60 anni i gelati che adoriamo mangiare soprattutto in estate sono rimasti tutto sommato gli stessi seppur tuttavia non c’era la vasta gamma di gusti che c’è adesso. I gusti intramontabili, che sono anche quelli che vengono apprezzati di più (limone, fragola, cioccolato) comunque l’ hanno sempre fatta da padrone.

Forse i gelati di una volta ci sembravano essere più buoni perché da piccoli avevamo molti più recettori del sapore di adesso o forse perché effettivamente erano più buoni. Negli anni 50-60 a Grottaglie c’era proprio il carretto dei gelati. Il gelataio era soprannominato Sciacquetta e vendeva gelati artigianali per 3 gusti, cioccolato, nocciola e crema in tre versioni: il cono (piccolo) venduto a 5 lire, la coppetta piccola a 10 lire e la coppetta grande a 20 lire. Poi con gli anni chiaramente ci sono stati gli aumenti: la coppetta grande arrivò a toccare le 50 lire a inizio anni ’60.

A parte il carretto c’erano anche i bar che vendevano i gelati come ddò Zi maria, ddò Taniere (Galoppa) bascio la Chiazza (Piazza Regina Margherita), i famosi gelati ddò Laccheo (Cinieri?), per non dimenticare addò Lu Bbiondo (Vestita, laddove fino a pochi anni fa c’era il Bar Sole). Per quanto concerne i gelati confezionati, uno dei primi a venderli fu Culielmo, proprio sotto la Torretta. Si trattava di blocchetti congelati, tenuti in ghiaccio e a seconda delle dimensioni il prezzo variava da 5 a 20 lire.

Se devo pensare ai gelati di quando ero ragazzo non posso fare a meno di immaginare le mitiche plance, esposte sui muri dei piccoli Bar di paese della Eldorado, all' inizio degli anni '80. Erano gelati confezionati e di poco prezzo ma che per il loro gusto e soprattutto per le loro caratteristiche hanno fatto storia. Come si fa a dimenticarli?

Si andava dal meno costoso Arcobaleno che costava solo 200 lire. Era un ghiacciolo a strisce orizzontali parallele. Da sopra a sotto c'erano quattro strisce: le prime due di un colore rossastro ai gusti di ciliegia e arancia. Poi c'era la striscia bianca al limone e più in basso quella verde alla menta. Ricordo che la menta non è che mi attirasse molto e preferivo sempre mangiarla per prima partendo dal basso.

 

 

 

 

Poi c'era il mitico Piedone che era un gelato a forma di piede con l' alluce molto sviluppato, di colore rosa. A dir la verità non l' ho mai mangiato perchè mi faceva senso ma vedevo i miei amici che lo compravano spesso e lo mangiavano di gusto. Un 'altro gelato confezionato della Eldorado che mi piaceva molto era il Cucciolone un gelato-biscotto che era un po' più grande di quello classico che come diceva la pubblicità dell' epoca bisognava dare dieci morsi per mangiarlo tutto.

E poi lo storico, indimenticabile Calippo, un ghiacciolo allungato in un involucro di cartone su cui bisognava fare una pressione a livello inferiore per farlo sgusciare fuori. Come per il Piedone, per motivi che non potrei spiegare ho sempre avuto una grande ritrosia a mangiarlo. Ricordo che rispetto agli altri era un po' più costoso: 700 lire. Seppur la Eldorado sia ormai sparita, essendo stata riassorbita dalla Algida, il Calippo lo fanno ancora chiaramente col nome di Calippo Algida e penso che stia tornando di moda alla grande.

E poi ce n'erano ancora altri caratteristici come il gelato-pipa, la pantera rosa, il cremino. Da piccolo ricordo il chiosco che si trovava sul marciapiede tra Via Parini e Via Madonna di Pompei. Era un chiosco di colore giallo (lu frate ti lu Bbiondo) che vendeva gelati artigianali. C'erano solo cinque gusti, più o meno quelli che potevi trovare in qualsiasi bar negli anni '70: pistacchio, stracciatella, cioccolato, fragola e limone.

 

 

 

Per poter assaggiare dei gusti un po' diversi bisognava andare a Pulsano dove c'era una grande gelateria che aveva anche il gusto al melone, per l' epoca una vera e propria prelibatezza. Non potrei neanche dimenticare la Coppa del Nonno che neanche a farlo apposta me la comprava mio nonno portandomi in un bar che si trovava in Piazza Principe di Piemonte, “La Lucciola”. Ricordo ancora com'era dentro con grandi lampadari a forma di globo. Un ghiacciolo che ricordo volentieri, ma siamo ormai a inizio anni ’90 era il Fruit & Fruit della Algida. Lo compravo sempre il pomeriggio tornando dalle partite di calcetto dai campetti comunali.

Oggi gelati e gusti nuovi ce ne sono tantissimi e sono convinto che i ragazzini di oggi tra una trentina d’anni ne avranno una grande nostalgia da dire che buoni come questi non avranno mai assaggiati. Come sempre l’ invito che vi facciamo,dopo questa ampia e veloce carrellata, è quello di inviarci i vostri preziosissimi ricordi in merito e di condividerli insieme.


Gir: 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, dalla Citta' di Grottaglie