“Il contesto storico-economico in cui l'Europa si trova ha fatto in modo che i più grandi Paesi europei investissero in scuola, ricerca ed innovazione, facendo di questi i pilastri su cui sostenere la ripresa socio-economica del Paese. In Italia il fenomeno sembra avere, invece, un trend inverso; lo Stato italiano tende a tagliare i costi relativi a questi settori mortificando sempre più gli operatori del settore.”
A far notare questa anomalia tutta italiana è la Associazione Studentesca Cinetyk, che in una nota afferma: “Mortificati e stanchi sono anche gli studenti universitari pugliesi, i quali vedono, ancora una volta, aumentare le tasse e mettere ulteriormente in difficoltà le famiglie che a fatica riescono a sostenere gli studi dei propri figlie nella speranza di assicurargli un futuro migliore. Maggiormente beffarda è la situazione se a pensare che ad aumentare le tasse, questa volta, è proprio l'ente che assicura il diritto allo studio, l'A.DI.SU.
Ma l'A.DI.SU. non si è limitata ad un lieve aumento – evidenzia il comunicato - ma ha adoperato un rincaro del 100% della tassazione raddoppiando praticamente l'importo dovuto all'ente. Non esiste nessun criterio di proporzionalità al reddito della famiglia che va a pagare queste tasse, tutti, abbienti e meno abbienti, sono messi sullo stesso piano comportando notevoli problemi per quelle famiglie che non avevano previsto tale aumento.
Non ci vengano a raccontare che queste famiglie potranno usufruire delle borse di studio in quanto è un dato di fatto che solo il 50% dei richiedenti percepisce tale incentivo generando un ulteriore 50% di persone idonee non vincitrici, situazione ridicola e offensiva.
Ma se settorializziamo maggiormente il problema, ci preme sottolineare quanto questa tassa sia superflua per gli studenti tarantini i quali spesso e volentieri si vedono negato il diritto allo studio che lo stesse ente dovrebbe assicurare data la quasi totale assenza dei servizi primari necessari (mensa, trasporti, ecc.).
L'Associazione Studentesca Cinetyk – conclude il comunicato - si appella al Presidente Vendola e all'A.DI.SU. affinchè tale decisione venga revocata, disponendo se necessario un aumento minimo di tale tassa e di stabilire dei criteri di proporzionalità in base al reddito dello studente.”