SEGNALAZIONI DEI CITTADINI: “QUALE DIRITTO ALLA PULIZIA PER IL CENTRO STORICO?”
Di Redazione (del 03/09/2012 @ 07:42:52, in Segnalazioni, letto 1542 volte)

L’estate, si sa, porta a molti di noi svago e divertimento ma – nel contempo – aggrava anche alcuni problemi che a volte diminuiscono drasticamente la qualità della vita di molti cittadini. E’ il caso, ad esempio, della pulizia delle strade pubbliche, come ci segnala con questa email ricevuta lunedì 27 agosto scorso il sig. Cosimo Quaranta. “Sono ormai mesi che qui nel centro storico ascolto le lagnanze e le lamentele dei miei amici e vicini circa la pulizia delle strade e non posso che essere dalla loro parte. Un giorno una signora esclamò: “Chiamiamo il Comune che le strade puzzano!” Stizzito, vorrei tanto poter chiedere a qualcuno un po’ di pulizia, ma a chi rivolgersi?

Ci sono numeri disponibili online dove il telefono suona e nessuno risponde e ce ne sono altri dove con garbo ti dicono: “Salve, sig. Tizio, deve chiamare l’ufficio di Caio per avere la strada pulita” oppure “Buongiorno, sig.ra Tizia, inoltreremo la domanda, ma se il problema è il maleodorare dei tombini non è qui che deve chiamare”; se però ti va bene, dopo due giorni qualcuno passa per buttar giù un po’ di acqua. Ma allora che fare?

 

 

 

 

Menomale – scrive Cosimo Quaranta - che ogni tanto la vicina getta l’acqua per terra… si sciacquano almeno un paio di chianche, ma come risolvere quel grasso nero (vedi foto) accumulato da tanti passaggi e passaggi di auto che ormai non viene più via e che a mezzogiorno inizia a far aleggiare il suo lezzo sgradevole e maleodorante?



Qualcuno potrebbe obiettare che la colpa non sia delle auto, ma dei cittadini che sporcano; allora io invito a controllare l’incrocio tra via Mastropaolo e via Magno per scoprire che il grasso nero è depositato solo nel senso della scia delle auto (che scendono via Mastropaolo) e non dappertutto (via Magno, infatti, al confronto è candida perché non attraversabile con autoveicoli.



E che dire delle piccole piazzette come quella adibita a mini parcheggio a sinistra della Madonna del Carmine o di quella di fronte al palazzo De Felice, che raramente hanno visto calpestare il loro suolo da una delle piccole – e per questo agili e adatte per le vie del centro storico – idropulitrici che girano le strade della Grottaglie alta e dimenticano di accendere il tom-tom quando si tratta di scendere un po’?

 

 

 

Con garbo e agitando qualche foglio dei turni di servizio chiunque ora potrà dimostrarci che, magari in qualche afosa mattina di questa estate già alle spalle, sia passata la lavastrade e che forse noi, comodi sotto un condizionatore in casa, non l’abbiamo notata.



Resta il fatto però che i caditoi dell’acqua piovana sono pieni e non raccolgono più alcunché e che il grasso per strada rimane e noi continuiamo a camminarci sopra, soprattutto nelle ore del caldo di punta in cui dal pavimento si alza un fetore indicibile. Perché lamentarsi ancora delle blatte, magari escono solo perché si sentono “invitate a nozze”.

Aspetteremo la prossima pioggia –
conclude Cosimo Quaranta - perché si lavi per terra? Forse si e forse no: io spero sempre per il meglio. Intanto continuiamo a pagare le tasse per i servizi pubblici… se non noi, almeno li godrà qualcun altro!


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