IL MEDICO RISPONDE: DEPRESSIONE POST-PARTUM: COS'È E COME AFFRONTARLA?
Di Maria Bruno (del 05/02/2014 @ 07:35:01, in Il Medico risponde, letto 1674 volte)

Momenti unici, carichi di emozioni donati dall’attesa e dalla nascita di un figlio, ma anche momenti e periodi molto faticosi a livello psico-fisico ed emotivo. Questo perché vi è un fattore importante alla base: il cambiamento! Tutto cambia! Cambia il proprio corpo, la nostra relazione con esso, la relazione con il partner, la prospettiva di vita rispetto a se stessi, agli altri e alla vita stessa, cambiano i ritmi giornalieri, lavorativi, familiari e così via.

Non è automatico adattarsi e ritrovare nuovi equilibri quando vi è un cambiamento in atto, soprattutto quando il cambiamento investe profondamente se stessi e anche le relazioni con gli altri intorno a noi. Questo cambiamento profondo necessita di nuovi adattamenti e richiede pertanto tempo ed impegno. Le emozioni che si vivono durante la gravidanza e il puerperio sono molteplici e a volte anche contrapposte tra loro, si può sentire paura, ansia, gioia…ci si può chiedere ‘sarò capace di fare la mamma?’ ‘sarò una brava mamma?

Molte neomamme soffrono della cosiddetta baby blues, condizione del tutto normale, data da cambiamenti ormonali, paure legate alle nuove responsabilità, senso di inadeguatezza e stanchezza che a volte può causare senso di tristezza e malinconia, si tende a piangere con più facilità, ci si sente stanche, apatiche e irritabili. Questa condizione passa nel giro di qualche settimana, giusto il tempo di trovare i nuovi equilibri.

 

 

 

Diversa invece è la depressione post-partum. L’esordio è graduale, ma può anche essere molto rapido, avviene all’incirca dal terzo mese al primo anno dopo il parto.È fondamentale ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, e ciò riduce le possibilità di sviluppare uno stile di attaccamento sicuro con il proprio bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la soluzione generale.

I sintomi sono caratterizzati da eccessiva preoccupazione o eccessiva ansia, irritabilità, difficoltà nel prendere decisioni, umore depresso, frequenti sentimenti di colpa e perdita di speranza nel futuro, perdita di interesse o di piacere nel fare le cose che quotidianamente si svolgevano. Si possono avvertire dolori fisici o stanchezza muscolare. Anche il sonno e l’appetito subiscono alterazioni, si può dormire per molte ore o non riuscire a dormire ad esempio. Importanti sono i sintomi della relazione tra mamma e bambino, come avvertire il bambino come un peso, non riuscire a provare emozioni e sentirsi inadeguate nei suoi confronti, avere paura di restare sole con il bambino.

Molteplici sono le cause della depressione post-partum poiché coinvolgono diverse variabili: fattori ormonali, fisici, emotivi, psicologici, cognitivi e sociali. Tuttavia vi sono dei fattori di rischio che indicano alcune donne essere più soggette a depressione post partum, come episodi di forte ansia o depressione durante la gravidanza, storia personale o familiare di depressione, eventi traumatici nell’ultimo anno, forti conflitti coniugali, isolamento sociale o condizioni socioeconomiche molto sfavorevoli, storia di sindrome premestruale severa o disturbo disforico premestruale, precedenti episodi di depressione post partum, giovane età alla gravidanza (es.adolescenti), mamme di bambini nati pretermine o con parti multipli, donne immigrate e disturbi severi della funzionalità tiroidea.

 

 

 

Se i sintomi perdurano oltre le due settimane (ma ritengo che chiedere aiuto anche prima sia un ottimo modo per ritrovare il proprio equilibrio in tempi ottimali per sé e per il proprio piccolo) è bene consultare il proprio medico di fiducia e/o lo psicologo, poiché il trattamento indicato è quello psicoterapeutico e a volte farmacologico. Sento, a tal proposito, di voler dare alcune indicazioni alle neo mamme:

- Imparare ad ascoltarsi: impariamo ad ascoltare ciò che il nostro corpo ci sta comunicando (ansia, stanchezza, agitazione, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e dell’alimentazione, perdita interessi ecc.)il malessere avvertito è un disagio curabile quindi oltre a parlarne con i cari, è utile parlarne con il medico di fiducia o rivolgersi ad un esperto psicologo o psicoterapeuta, i quali possono aiutare ad uscirne fuori attraverso un adeguato sostegno psicologico e, in alcuni casi, farmacologico;

- Prendersi cura di sé: ritagliandosi i propri spazi ad esempio per un bel bagno caldo, una passeggiata, una chiamata ad un’amica, soprattutto se ci si sente un po’ giù; - Chiedere aiuto al partner, parenti, amici nella gestione della casa e del bambino, anche se si allatta al seno, è possibile delegare qualche pasto al padre avvalendosi di un tiralatte;

- Riposarsi, poiché è fondamentale recuperare le energie per sé e per la relazione con il piccolo, ricordandosi di dormire anche nel pomeriggio se si avverte la necessità, delegando al partner e parenti la gestione del piccolo e ci si può riposare anche dedicando tempo a se stesse ogni giorno, ad esempio curando il proprio corpo o praticando attività che si amano in particolar modo;

- Non sentirsi in dovere di essere felici sempre se ciò è quello che non sentiamo dentro! L’opinione comune ritiene che la neo mamma debba essere felice sempre: non è così! Si possono vivere varie emozioni e vari stati d’animo e ci si deve sentire libere di esprimere i propri sentimenti e sensazioni!

Auguri alle neomamme e ai neopapà!



Ricordiamo ai lettori che il contenuto di questi articoli ha una valenza generica e generale, e non può sostituire il parere del proprio medico relativamente a specifiche patologie o casi individuali, chiunque invece desideri ricevere una consulenza personalizzata in merito può rivolgersi direttamente alla Dott.ssa Maria Bruno, Psicologa, contattandola alla email maria.bruno@teletu.it (N.d.R.)


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