S. DALEMMO: “AUSPICABILE REINTRODURRE L’OBBLIGATORIETA’ DELLA MEDIAZIONE CIVILE E COMMERCIALE”
Di Redazione (del 26/10/2012 @ 07:43:40, in Lettere, letto 1380 volte)

Il Dott. Salvatore Graziano Dalemmo, responsabile della sede di Manduria dell’ADR Association ha scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera dei Deputati, evidenziando la necessità di ripristinare la obbligatorietà della mediazione civile e commerciale. “Come ormai è noto, - scive Dalemmo - la Corte Costituzionale, con comunicato stampa del 24.10.2012, ha notiziato di aver dichiarato la illegittimità Costituzionale della norma che prevede l’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale, ma ciò non per motivi sostanziali, ma per il difetto “formale” dell’eccesso di delega; Questo, pertanto, non esclude, ed anzi è auspicabile, un intervento normativo ulteriore che reintroduca la detta obbligatorietà.

Da mediatore si manifestano tutte le perplessità sempre palesate in ordine alla obbligatorietà nella mediazione, ma, l’esperienza di questi anni ha sicuramente insegnato che in questo momento storico-culturale solo l’obbligatorietà può rappresentare il motore iniziale che può consentire il funzionamento della mediazione civile e commerciale, per cui la decisione della Consulta rappresenta, allo stato, un colpo mortale alla mediazione
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Chi sta scrivendo in questo momento, - dichiara Dalemmo - lo fa quale responsabile di sede di uno dei tanti enti di mediazione accreditati in Italia, ma crede di poter parlare anche a nome di quelle centinaia di persone che ugualmente hanno investito nella mediazione, di quelle centinaia di dipendenti che attualmente trovano lavoro presso gli Enti e le loro sedi secondarie, di quelle migliaia di diplomati professionali e laureati che hanno investito su se stessi partecipando a corsi di formazione professionali per mediatori.

Quindi migliaia di persone che a vario titolo ed in modo diverso hanno investito economicamente e professionalmente, con grande senso di responsabilità, per consentire la nascita delle strutture di mediazione si cui tanto gli organi di Governo, sia precedenti che attuali, hanno sempre dichiarato di voler puntare per realizzare una giustizia celere, economica ed efficace
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Ed oggi a quello stesso senso di responsabilità ci si appella – conclude Dalemmo - affinché intervenga un sollecito provvedimento normativo che ripristini la obbligatorietà della mediazione, ed affinché, ancor più celermente, venga comunicato un intento normativo in tal senso così da chiarire i dubbi legittimamente esistenti in ordine alle sorti della mediazione civile e commerciale."


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