D'ANNUNZIO. PIERFRANCO BRUNI E NERIA DE GIOVANNI NEI 150 ANNI DALLA NASCITA DEL POETA
Di Redazione (del 16/12/2012 @ 07:36:39, in Cultura, letto 1384 volte)

Gabriele D’Annunzio a 150 anni dalla nascita. Il 2013 è l’Anno delle Celebrazioni dannunziane. Per l’occasione lo scrittore Pierfranco Bruni (Vice presidente nazionale del Sindacato Libero Scrittori) e la saggista Neria De Giovanni (Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari) pubblicano un   libro sull’ estetica, sulla funzione letteraria e sui sentieri di un Novecento tutto vissuto su griglie simboliche che trovano in D’Annunzio un punto di riferimento e una chiave di lettura di un secolo che continua a vivere tra linguaggi, forme e poesia.

Pierfranco Bruni, che più volte si è occupato di D’Annunzio in diversi scritti e testi, si occupa, nel libro in questione, delle metafore del “Notturno” come alchimia del “fuoco” e “contemplazione della morte” in un attraversamento onirico e tragico.

 

 

 

Neria De Giovanni svilupperà i percorsi poetici che hanno caratterizzato la magia del poeta della “pioggia” e del “pineto” in una dimensione elegiaca e di amorosi sensi nell’inquieta ricerca della parola. “Gabriele D’Annunzio. Irrequietudine di un’estetica” è l’andare e venire tra i giochi e gli incastri della scrittura e dell’ironia dei destini letterari. D’Annunzio era nato il 12 marzo del 1863 a Pescara e morto il 1 marzo del 1938 a Gardone Riviera.

Il saggio di Bruni e della De Giovanni si arricchisce di testimonianze di scrittori del Giappone, Spagna, Francia, Albania, Venenzuela, America Latina e rientra nelle attività dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari che vede, in questa occasione, la collaborazione del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Un viaggio, quello di Bruni e della De Giovanni, che filtra la straordinaria forza letteraria di D’Annunzio in una visione non solo analitica ma fortemente comparativa sia con gli strumenti critici che con l’impostazione che le culture hanno adottato nel confrontarsi con un poeta e un uomo al centro di un’epoca che ha dettato i modelli linguistici della contemporaneità.

Una celebrazione che vede sia Pierfranco Bruni che Neria De Giovanni come riferimenti di una proposta innovativa che apre prospettive a studi elaborati nella modernità ad un D’Annunzio “laboratorio” ma anche fortemente legato alla tradizione.

 

 


D’Annunzio, affermano Pierfranco Bruni e Neria De Giovanni, non è uno specchio infranto e neppure uno specchio dove potersi specchiare ma un personaggio nell’avventura e nel destino dell’estetica e della parola. Un costruttore e un seminatore di personaggi che hanno come tracciato il mistero e il tempo. Come un guerriero impeccabile nella letteratura ha saputo disegnare la sua vita come l’estremo atto di un viaggio nell’alchimia. Proprio per questo celebrarlo a 150 anni dalla nascita significa penetrare aspetti e ‘sotterranei’ che hanno un senso particolare sia per la parola sia per lo scavo che la parola stessa proietta nello sguardo della letteratura stessa”.

Il lavoro preannuncia le celebrazioni dannunziane e sarà strumento di incontri, di convegni, di discussioni a tutto tondo sul rapporto tra l’opera di D’Annunzio e le letterature del Novecento tra il contesto italiano, mediterraneo e le culture orientali.


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