SALVIAMO IL CONVENTO DI GROTTAGLIE
Di Staff (del 28/04/2008 @ 13:03:46, in Cronache, letto 7111 volte)

Grottaglie ha molti gioielli, molti di questi sono stati persi, sprecati, violati, come appartenessero a chi ne ha così tali e tanti da potersi permettere uno scialo simile.

 

 

 

Tra i tanti, uno risalta forse sugli altri per quanto era bello prima e per quanto è stato devastato poi.

Parliamo dell'Ospizio di mendicità e della chiesa dei Cappuccini o di S. Antonio  sita al suo fianco, un grandioso complesso conventuale risalente al XVI secolo ed ubicato nella gravina del Fullonese.

 

 

 

 

 

Il reportage struggente pubblicato dalla GirWebTV  ha ricevuto enormi risultati. Molti non conoscevano addirittura l’esistenza di questo complesso. Altri lo avevano solo visto da lontano. Diversi, i meno giovani, se lo ricordano perfettamente. Alcuni ci hanno fornito materiale e documentazioni scritte ed espresse che manifestano che altre forme di documentari sono stati gia intrapresi nel passato.

 

 

Un’unica peculiarità accumuna tutti: lo sdegno.

 

 Abbiamo raccolta tutto questo materiale che ci è pervenuto. Scritti, immagini, articoli di giornale.

 

 La storia, la bellezza e la maestosità di questo edificio possono essere ammirate consultando il sito internet http://lulauru.altervista.org/monumenti_grottaglie.htm della associazione culturale “Lu Laùru” di Grottaglie, che vede la signora Anna Montella tra le sue più appassionate testimoni.

 

Lei ha vissuto alcuni scampoli della sua vita in quel convento. Ha coronato anche il sogno di ogni donna: il matrimonio. Celebrato proprio in quella Chiesa che oggi avete visto sconsacrata e devastata.

 

Scorrendo le pagine dei libri del prof. Rosario Quaranta, forse il maggior storico vivente di Grottaglie, che nei volumi “Grottaglie nel tempo. Vicende – Arte – Documenti (Società di Storia Patria per la Puglia, Taranto 1995) e Grottaglie. Vicende – Arte – Attività della ceramica (Grottaglie 1986), rispettivamente alle pagg. 101-102 e 72-73 descrive la storia e lo stato dei luoghi 22 e 13 anni fa.

  

 Il Prof. Rosario Quaranta è solo uno dei tanti grottagliesi che vedendo il Documentario esclusivo sullo stato di degrado e abbandono del Convento ha voluto esprimere la sua forma di collaborazione inviadoci queste informazioni.

 

 Ecco è questo che cerchiamo: l'aiuto di tutto per non perdere la nostra memoria, la nostra storia, la nostra Grottaglie.

 

Cosi scriveva 13 anni fa! "Antiche chiese e cappelle urbane ed extraurbane" (....)

Numerose pure le chiese e cappelle extraurbane, quasi tutte profanate e scomparse. Una perdita gravissima è stata in questi anni della chiesa dei Cappuccini o di S. Antonio avvenuta in seguito all'abbandono dell'Ospizio di mendicità da parte delle suore Servite: quello che era un edificio dignitoso e carico di storia è divenuto, non senza colpa delle preposte autorità, un ricettacolo osceno d'immondizie e un disgustoso luogo di vandalismo gratui­to. Il grandioso complesso conventuale del secolo XVI domina sempre più mestamente la gravina, parimenti oltraggiata, del Fullonese e grida vendetta per tanto scempio che non si riesce a fermare. Pochi reperti sono stati fortunosamente messi in salvo nel  vicino convento dei Paolotti, come le tre grandi e magnifiche tele della chiesa appartenenti al secolo XVII.

Altro capitolo penoso quello delle chiese rupestri. Ubicate nelle vicine gravine, cripte e chiese rupestri sono ormai in uno stato di degrado irreparabile. All'azione distruttrice del tempio e delle intemperie si è aggiunta quella ancor più devastante dell'uomo  che, profanando storia, arte e cultura, ha asportato e cancellato con mano sacrilega testimonianze del passato. Di tutto un cospicuo patrimonio storico-artistico rimane ormai ben poco. Nella Gravina di Riggio, minacciata dalla escavazione delle ruspe, bisogna ricordare la:

Chiesa cripta del Salvatore che si fa risalire a un periodo altomedievale e la Chiesetta di S. Nicola o cripta minore (.....)

 

(Rosario Quaranta, Grottaglie nel tempo. Vicende – Arte – Documenti, Società di Storia Patria per la Puglia, Taranto 1995, pp. 101-102)

 

La chiesa com’era nel 1961. Molte volte, al servizio dell’altare, prendeva parte proprio il Prof. Rosario Quaranta che gentilmente ci concede questa foto rara:

 

 

 Ma già circa 22 anni fa il Professore Quaranta scriveva del Convento!

 

Cripte e chiese rupestri - Ubicate nelle vicine gravine e lame, sono ormai in uno stato di degrado irreparabile. All'azione distruttrice del tempo e delle intemperie si è aggiunta quella ancor più devastante dell'uomo che, profanando storia, arte e cultura, ha asportato e cancellato con mano sacrilega preziosissime testimonianze del passato. Lame e gravine vengono soffocate e distrutte sotto l'occhio incurante di tutti. Perfino la lama di Riggio, la più importante. viene letteralmente divorata ed erosa da una cava di tufo che avanza vistosamente rovinando e deturpando un paesaggio e un ambiente che merita ben altra cura e rispetto e un intervento più deciso degli enti pubblici: si scaricano impunemente detriti, materiali di risulta e immondizie nei fondi; si abbandonano all'incuria e alla furia depredatrice di gente sconsiderata le cripte e gli affreschi medievali.

Di tutto un cospicuo patrimonio storico-artistico rimane ormai ben poco. A testimonianza sono solo gli scritti sulle larne di Riggio e del Fullonese del più volte lodato Ciro Cafforio e, relativamente alle Cripte e affreschi nell'agro di Grottaglie, l'omonima fatica di M. Peluso e P. Pierri che resta l'unica attestazione di un patrimonio scomparso senza che nessuno abbia mosso dito per proteggerlo!

 

(Rosario Quaranta – Silvano Trevisani, Grottaglie. Vicende – Arte – Attività della ceramica, Grottaglie 1986, pp. 72-73)

 

 DAVVERO INTERESSANTI GLI SPUNTI E LA DOCUMENTAZIONE CHE ABBIAMO RICEVUTO VIA EMAIL.

 

OSPIZIO DI GROTTAGLIEAltre testimonianze non meno importanti sono quelle riportate dai due più importanti periodici locali: il mensile “Zoom” diretto da Lilli Ch. D’Amicis dedicava all’ospizio un articolo a firma di Anna Montella nell’aprile del 1999, mentre nel maggio 2006 fu il periodico “Via Crispi”, diretto da Giampaolo Cassese, a pubblicare una pagina de “La Domenica del Corriere” del 7 luglio 1901, dedicata proprio all’Ospizio.

 

Da questo breve e necessariamente breve exursus si evince che le denunce sono state tante, ripetute e autorevoli, presentate con modalità diverse ma comunque efficaci. Siamo ad aprile del 2008, a più di vent’anni dal criminale abbandono della struttura all’incuria del tempo ed al saccheggio dei vandali, Grottaglie In Rete è voluta tornare “sul luogo del delitto”, ha proposto delle immagini “mute”, perché ciascuno potesse farsi una idea della attuale situazione e perché – in verità – di fronte a una tale devastazione non ci sono parole.

 

Quanto sia ancora attuale e sentito il dolore rabbioso di questa scelleratezza lo testimoniano i numeri: a tre giorni dalla pubblicazione online del filmato il sito ha registrato quasi 300 contatti e più di trenta commenti, numeri impressionanti per una realtà locale.

 

 

 

 

E se qualcuno potrebbe obbiettare che in fondo quello di cui parliamo è sì brutto, ma in fondo fore la porta non interessa a nessuno, la risposta la fornisce direttamente “YouTube”, la piattaforma mondiale  più conosciuta per la pubblicazione di filmati in internet, quella su cui, per intenderci, la Regina di Inghilterra pubblica il suo discorso per il giubileo del suo regno. Ebbene su You Tube il 26 aprile questo video è risultato il più visto ed il preferito a livello mondiale, piazzandosi avanti ai reportage di eventi come il V2-Day di Beppe Grillo, che hanno goduto di un battage pubblicitario impressionante.

 

Non abbiamo voluto distribuire meriti e colpe, lanciare accuse o recitare mea culpa, come si dice in questi casi, nessuno è innocente, ma qualcuno è più colpevole di altri; noi ci auguriamo che perché chi di dovere si decida a fare qualcosa non debba accadere una disgrazia simile a quella verificatasi a Gravina di Puglia, dove nella famigerata “casa delle cento stanze” hanno trovato orribile morte i due fratellini Pappalardi.

 

In tanti si sono sentiti, in questi anni, “voci che gridano del deserto”, alle loro grida – a volte arrabbiate a volte ormai stanche e demoralizzate – abbiamo voluto aggiungere il nostro silenzioso, ma non per questo meno eloquente, contributo.

 

 E’ importante non rischiare di cancellare nelle nuove generazioni la consapevolezza di quanta bellezza ci hanno lasciato i nostri avi. Grottaglie In Rete agisce anche per questo, perché un adolescente oggi possa sapere che bbasciu allu Fuddanese non si andava solo pì ffà filone alla scola; un altra Grottaglie è possibile, noi ci crediamo e continueremo ad agire di conseguenza.

 

ATTENZIONE: INVITIAMO CHIUNQUE A DARE IL SUO CONTRIBUTO RIGUARDO AL CONVENTO. Scritti, testi, racconti, foto, video ma anche semplici aneddotti. Magari di chi ci è stato. Chi ricorda. E per i più giovani: chiamate i vostri genitori, i vostri zii, i vostri nonni. Mostrateli la cruda realtà di oggi e smuovete la polvere dai loro ricordi e fatevi raccontare ti lu spizio di lu vurtagghie, il più grande edificio storico di Grottaglie.

 

 

P.S. I commenti a questo articolo sono DISABILITATI. Per esprimere un commento potete farlo Q U I cosi saranno tutti insieme in unico articolo. Per inviare invece racconti, anedotti, foto, immagini e qualsiasi cosa, qualsiasi vostro contributo mandateci una E M A I L 

 


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