G. CAROLI: “JESSICA NELLA REGIONE PUGLIA... CHE FINE HA FATTO?”
Di Redazione (del 19/02/2013 @ 06:10:04, in Puglia, letto 1451 volte)

JESSICA è il suggestivo acronimo per il “Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas” ovvero “Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane”. Lo studio, frutto del lavoro congiunto svolto dal Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo (CERTeT), dell’Università Commerciale L. Bocconi di Milano e dal Gruppo Finanziaria Internazionale (Finint) è stato poi finalizzato in un unico documento da parte della Banca Europea degli Investimenti (BEI), prodotto con l’assistenza finanziaria dell’Unione Europea.

A renderlo noto è Giuseppe Caroli, che evidenzia come: “JESSICA, nel capitolo primo, analisi di contesto, dice che "l’emergere di imprese legate al settore aerospaziale e a quello delle energie rinnovabili, infine, sembrerebbe aprire la strada ad una trasformazione strutturale dell’economia regionale a favore di industrie a più alto contenuto innovativo e tecnologico.

Lo sviluppo di questi settori potrebbe promuovere, infatti, la realizzazione di nuovi insediamenti industriali in grado di attrarre grandi imprese a capitale esterno e favorire la nascita di nuove imprese locali a monte delle diverse filiere, ristrutturando e diversificando l’economia della Regione verso attività a maggiore valore aggiunto
". 

 

 


Specifico interesse – continua Caroli - è stato espresso dalla Regione nel verificare la possibilità di utilizzare gli strumenti di ingegneria finanziaria di tipo JESSICA a sostegno del progetto “Ospedale San Raffaele del Mediterraneo”di Taranto e, di conseguenza, quest’ultimo è stato analizzato come progetto pilota. Non solo, guardando attentamente la mappa di Area vasta Tarantina - Capitolo Terzo, “La Programmazione Territoriale, si nota che all’interno del primo livello strategico, grande risalto viene posto sulle reti e filiere logistiche e sulle reti materiali e immateriali che n ecessariamente dovranno essere realizzate per connettere il porto di Taranto alla linea ferroviaria e all’aeroporto di Grottaglie.

Tra gli obiettivi infrastrutturali prioritari vi è la promozione e realizzazione del Centro Intermodale di Grottalupara: “una base logistica per le attività produttive e commerciali provenienti dall’area occidentale della Provincia di Taranto e dalla Basilicata e come infrastruttura di servizio multimodale per il trasporto delle merci. Essa avrebbe un’area di influenza per il trasporto delle merci su gomma legato a quello ferroviario, via mare ed aereo, notevole per i flussi di merci provenienti dalla Basilicata, dal Nord Barese e dalla Calabria
”.

 

 

 

All’interno della seconda visione prospettica, - prosegue Caroli - assume rilievo strategico il corridoio infrastrutturale e territoriale della Bradanico-Salentina, un asse stradale che attraverserebbe l’intera Area vasta e che costituirebbe il collegamento tra Matera e Lecce. Promosso soprattutto dalla Provincia di Taranto, questo progetto è stato presentato dalla Provincia alla Regione e all’ANAS e le risorse considerate attivabili sarebbero quelle dei PON, del POR 2007-2013 e del FAS. (PON:Programma Operativo Nazionale, POR:Programma Operativo Regionale, FAS:Fondo per le aree sottoutilizzate, è lo strumento di finanziamento del governo italiano per le aree sottoutilizzate del paese. Esso raccoglie risorse nazionali aggiuntive, da sommarsi a quelle ordinarie e a quelle comunitarie e nazionali di cofinanziamento).

Dal 2003 il FAS rappresenta lo strumento di governo della politica regionale nazionale, per la realizzazione di interventi in aree particolari. Il suo compito è di favorire la ripresa della competitività e della produttività nelle aree obiettivo.

Ora, dopo un breve excursus, -
conclude Caroli - bisognerebbe riflettere attentamente quando pubblicavamo l'articolo "MONTEIASI 24: L'incapacità di TRE SINDACI di CENTROSINISTRA", senza tralasciare l'incazzatura del SINDACO di Monteiasi "Prete", da lui a scuotere i vertici Provinciali, Regionali e Ministeriali. 

Forse sarebbe ora di smetterla e fare gli interessi di tutti, essere ripagati con il giusto "corrispettivo sociale", disatteso da ogni parte e in ogni luogo, sarebbe il giusto prezzo per i mancati accordi non rispettati. Andare a votare per i futuri gestori della cosa pubblica, è un diritto ed è un dovere di tutti, farsi prendere per il SEDERE, è un privilegio di pochi e quei pochi non siamo certo NOI comuni mortali
.”

 


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