"COSIMO MAZZEO - UNA STORIA ITALIANA", PROIETTATO A GROTTAGLIE IL PRIMO FILM SULLA STORIA DI “PIZZICHICCHIO”
Di Carlo Caprino (del 08/03/2013 @ 00:18:25, in Cultura, letto 1543 volte)

Cosimo Mazzeo, meglio conosciuto come “Pizzichicchio” è un personaggi per certi aspetti emblematico della nostra terra. A lui ed alla sua tragica fine sono mancati i clamori e gli studi dedicati a “Papa Giro” Annicchiarico, ma   non si può certo dire che la sua avventura umana fu meno appassionante e appassionata.

In molti lo ricordano per un motto di spirito che si origina dal suo soprannome (Clicca QUI per leggere l’articolo), altri per la notte di rivolta che scosse Grottaglie il 17 novembre 1862 (Clicca QUI per leggere l’articolo) ma tanti, forse troppi, ne ignorano la storia, gli ideali ed i motivi che lo portarono ad essere “brigante”.

Ieri sera, per la prima volta a Grottaglie, un po’ di luce è stata portata sui quasi due secoli di oblio che hanno velato l’operato di un uomo che – nel bene e nel male – ha segnato per tre anni il destino di una amplissima fascia del Meridione d’Italia, dalle aspre terre della Basilicata sino alle assolate pianure salentine, grazie alla proiezione del lungometraggio "Cosimo Mazzeo - Una Storia Italiana", un evento organizzato dal “Caffè Letterario La Luna e il Drago” che ha visto la presenza dei registi, produttori ed attori del film.

 

 

 

 

Un filmato amatoriale, come hanno tenuto a ribadire i protagonisti della serata, e non certo privo di limiti e appigli ad eventuali critiche ma non per questo meno interessante anzi – come avviene per i prodotti artigianali, le imperfezioni - lungi dal deprezzare il prodotto - sono invece testimonianza del suo valore e della sua unicità.

Passione per la propria terra e per la propria storia, voglia caparbia di inseguire i propri sogni, speranza di ristabilire non la Verità e la Storia con le iniziali maiuscole che - per certi aspetti – sono soggettive ma l’offerta di uno spunto di riflessione, un invito alla curiosità, uno stimolo ad osare.

 

 

 

Il film, realizzato dal comitato "Film e Spettacoli" di San Marzano di San Giuseppe, ha tra gli altri il merito di non cedere né ad una nostalgica esaltazione romantica della figura del brigante e neppure ad una condanna moralistica delle sue azioni, lo mostra invece vicino ai suoi affetti familiari (padre e fratello sopra tutti), pianto dalla donna che lo ha amato, stimato da chi lo aveva seguito sulla strada della ribellione e braccato da chi lo ha poi ucciso a neppure trent’anni.

Il film non da risposte e non fa domande, non spende giudizi, non assolve e non condanna, atteggiamento raro quanto apprezzabile verso storie che – nonostante i decenni trascorsi – ancora sanguinano. Chi volesse conoscere maggiori particolari sulla storia e sul film può consultare il sito internet http://www.filmpizzichicchio.it.gg/ in cui sono riportati i contatti dei registi e particolari della vita e dei luoghi di “Pizzichicchio”.


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