GIR BABY, ANCHE SE LA COPPIA SI SEPARA SI RIMANE GENITORI!
Di Gessica Caramia (del 11/10/2013 @ 07:16:08, in Gir baby, letto 987 volte)

Consequenziale alla pubblicazione dell’articolo sui bimbi contesi tra genitori separati (clicca QUI per leggere l’articolo),  ci sono state delle mail di quesiti posti dai lettori di Gir, chiedendo di approfondire l’argomento trattato. Così come già scritto dalla D.ssa Bruno (clicca QUI per leggere l’articolo), non si finisce di diventare una coppia genitoriale dopo che l’amore reciproco è cessato di esistere, in virtù dell’armonia che bisogna trasmettere al proprio figlio che si troverà ad affrontare, vivere e capire due situazioni differenti, due doppie case, due vite divise dalle abitudine quotidiane.

 

 

 

 

 



L’importanza di mantenere rapporti civili ed educati come padre e madre e, soprattutto, la continuità di un dialogo reciproco in cui informare, notiziare e raccontare come il proprio figlio si comporti e si relaziona in assenza di uno dei due genitori. Condivisione dunque per continuare ad educare il proprio figlio anche da separati, confrontandosi sempre su tutto.

Smettere di parlarsi, litigare e non riuscire a scambiarsi informazioni utili ai fini di una maggiore comprensione nonché conoscenza delle esigenze del proprio figlio che cambiano di giorno in giorno considerando la tenera età quando piccoli e il periodo delicato in età adolescenziale, nuoce solo ai figli contesi: separarsi non significa non poter affrontare e decidere insieme per la sua educazione ma con la collaborazione e il rispetto della figura genitoriale, ciò è possibile.

 

 

 

 



E’ necessario imparare a parlare insieme al proprio figlio per rispondere ai suoi numerosi “perché” in quanto aumenteranno con le diverse situazioni sociali in cui si ritroverà a vivere. Confrontarsi a vicenda sulle risposte da dare per non creare confusione al proprio figlio quindi dibattiti civili interni come coppia genitoriale ai fini di una corretta e ponderata risposta nonché condivisa da entrambi le parti.

Infine, dare la possibilità di trascorrere il tempo giusto ed equo ad entrambi i genitori, senza assegnare un importanza maggiore ad un genitore rispetto all’altro, partendo dal presupposto che un figlio ha bisogno di un padre e di una madre nella stessa identica misura.


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