IN MOTO E SCOOTER IL CASCO SALVA LA VITA, MA A GROTTAGLIE NESSUNO SEMBRA SAPERLO
Di Carlo Caprino (del 08/11/2013 @ 14:00:00, in Sociale, letto 1333 volte)

E’ uno degli spettacoli più comuni, a tutte le ore e lungo tutte le strade di Grottaglie (e non solo…) giovani e adulti, su scooter, ciclomotori o bolidi a due ruote di grossa cilindrata circolano tranquillamente senza casco, oppure se lo hanno – spesso è slacciato o portato appeso al gomito come un cestino per la spesa. Una abitudine stupida e pericolosa, che può costare carissima ma che – forse perché oramai diffusissima – oramai non desta più stupore e – occorre dirlo – pare non causi praticamente più nessuna sanzione da parte delle forze dell’ordine.

Desta un certo sgomento notare centauri Con capi di abbigliamento anche costosi, con telefonini da centinaia di euro e poi con un casco che costa poche decine di euro (e vale ancor meno). Non un problema di disponibilitÀ economica quindi, ma di cultura e di percezione del pericolo

 

 

Ancora peggio è – forse – osservare come alcuni ragazzi usino il cosiddetto “casco a scodella”, che spesso – oltre ad essere insicuro – è anche privo della omologazione di legge, fattore che potrebbe causare all’improvvido motociclista sanzioni di diverse centinaia di euro oltre al blocco amministrativo del veicolo.Certamente qualcuno obbietterà che ci sono priorità più urgenti e che se uno si danneggia per una sua mancata cautela in fondo sono fatti suoi, ma questo malvezzo ha pesanti costi sociali, dato che cure, riabilitazione ed assistenza degli incidentati gravano sulla sanità pubblica, ma ha soprattutto un notevole valore culturale, perché se famiglia, scuola ed altre istituzioni non riescono a far comprendere ai diretti interessati l’importanza di alcuni semplici accorgimenti per salvare la propria ed altrui vita, allora questa società è davvero ancora molto lontana dal potersi definire “civile”.

 

 

Il primo e fondamentale elemento è certamente la famiglia: genitori, parenti ed amici devono essere categorici nel chiedere – e se necessario – imporre, l’uso del casco, specie nei motociclisti più giovani, poi occorrerebbe minore tolleranza delle Forze dell’Ordine contro questo atteggiamento di falsa libertà e di vera ed indiscutibile stupidità; controlli e sanzioni, se operate con costanza e giusto rigore, certamente porteranno più di qualche incosciente a valutare meglio quanto valga la pena contravvenire alla legge ed al buon senso. Terzo, ma non meno importante, occorrerebbe potenziale l’opera di prevenzione in età scolare, smontando il falso mito della “gioventù bruciata” e facendo comprendere ai ragazzi che una banale disattenzione può segnare tragicamente e per sempre la propria vita.


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