“Al di là dei giudizi di merito che si possono esprimere su questa delicata fase politica, si percepisce come unanime l’urgenza di imprimere un reale cambiamento al Paese. Servono misure immediate e scelte coraggiose per dare una scossa all’economia e fornire risposte convincenti ai disoccupati." A dichiararlo è Giampiero Mancarelli, vicesegretario provinciale del Partito Democratico, che aggiunge: “Per il bene dell’Italia bisogna anche sconfiggere una sorta di minorità psicologica che molto spesso ci impedisce di osare; l’impressione è che siamo avvitati sul presente, prigionieri di quello “sguardo corto” che si nutre di pigrizia intellettuale e miopia politica.
Dobbiamo cambiare registro e per farlo è importante favorire un nuovo e appassionato protagonismo delle forze politiche e di tutti gli attori sociali. Dovremo essere capaci di pensare in grande senza dovercene vergognare. Solo così potremo trasformare i rischi in opportunità.
In quest’ottica, - prosegue Mancarelli - lancio la mia proposta: si faccia di Taranto la città del Festival internazionale dell’Ambiente. Una volta all’anno, per una settimana almeno, facciamo della città dei Due Mari il centro del dibattito europeo e mondiale sulle buone pratiche ambientali; si discuta nel capoluogo ionico delle nuove sfide tecnologiche sul versante della ecocompatibilità dei sistemi industriali; si illustrino a Taranto, per un confronto a tutto campo, le migliori ricerche in campo scientifico.
Per sgomberare il campo dalla eventuale quanto legittima obiezione secondo la quale anche questa proposta è fatalmente destinata ad irrobustire il già poderoso libro dei sogni, provo a precisare sommariamente le ragioni per cui invece la considero realizzabile. Tra tre mesi voteremo per le Europee; è dunque auspicabile, oltre che doveroso, un interessamento di tutti i candidati all’europarlamento di Strasburgo ai quali chiederemo di condividere e fare loro questa proposta.
Nel merito, non è superfluo ricordare che la strategia RISE (Renaissance of Industry for a Sustainable Europe) contempla espressamente l’idea di promuovere un’economia di mercato ecologica e sociale. Ancora: l’innovazione tecnologica, anche e soprattutto in campo ambientale, fa parte a buon diritto del Piano di reindustrializzazione presentato qualche giorno fa dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
Capitolo finanziamenti. I programmi da cui attingere risorse per finanziare questa e tante altre analoghe iniziative sono diversi: l’Industrial compact, approvato lo scorso mese di gennaio dalla Commissione europea, mette a disposizione 150 miliardi di euro; nello specifico, si potrebbe fare riferimento ai finanziamenti del programma Orizzonte 2020 che dispone di una dotazione finanziaria di 79 miliardi di euro.
I primi bandi sono già stati pubblicati, altri lo saranno a breve. Questi sono solo alcuni dei tanti esempi che si potrebbero citare e prendere in considerazione.
Nella fase progettuale – precisa Mancarelli - potremmo coinvolgere il Cotec, la fondazione che si occupa di incentivare e promuovere l’innovazione tecnologica. Qualche giorno fa si è concluso a Lisbona l’annuale incontro delle fondazioni italiana, spagnola e portoghese che collaborano nell’ambito del Cotec Europa; anche in questa occasione, grande rilevanza è stata riservata alla spinta tecnologica e innovativa di cui ha estremo bisogno il vecchio continente.
Ma come ben sanno gli addetti ai lavori, sull’ambiente e la ricerca ambientale ci sono numerosi programmi comunitari che potrebbero rivelarsi utili alla causa. Ma prima ancora di individuare i canali di finanziamento e definire le modalità operative per traguardare questo ambizioso obiettivo, occorre anzitutto verificare se vi sia una chiara, unitaria e autorevole volontà politica capace di orientare e influenzare positivamente tutti i soggetti istituzionali che avranno voce in capitolo.
Il mio appello a sostenere questa iniziativa è perciò rivolto pubblicamente a Matteo Renzi il quale nelle prossime ore diventerà il nuovo presidente del Consiglio, al ministro dell’Ambiente, ai parlamentari ionici, al governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, al sindaco di Taranto Ippazio Stefano, al commissario straordinario della Provincia di Taranto Mario Tafaro, ai segretari di tutti i partiti politici e movimenti, ai rappresentanti delle forze imprenditoriali e sindacali di Terra Ionica, al mondo dell’associazionismo, agli organi di informazione, al polo universitario ionico.
Si organizzi una tavola rotonda se necessario, - conclude Mancarelli - si costituisca un gruppo di lavoro per entrare nel merito della discussione, si faccia insomma qualsiasi cosa per fare di questa proposta una battaglia condivisa del nostro territorio. L’approccio metodologico deve infatti essere improntato alla logica inclusiva, senza steccati o preclusioni di sorta.
A tutti dico: uniamo le forze, facciamo di Taranto la città del Festival internazionale dell’Ambiente. È giunto finalmente il momento di metterci alle spalle la stagione della paura e del catastrofismo per inaugurare quella dell’ottimismo e del cambiamento."