Taranto, delitto per un orologio. Il cadavere scoperto ieri in un crepaccio, fermati ragazzi di buona famiglia Diciottenne ucciso a bastonate da due coetanei per 100 mila lire.
Cosi recitava il sottotitolo di un articolo di cronaca nera apparso sul Corriere della Sera del 1997.
E poi continuava:
TARANTO - È stato massacrato a bastonate e gettato in un crepaccio poco fuori Grottaglie. Questa la tragica fine dello studente Aldo Vestita, 18 anni. Il padre ne aveva denunciato la scomparsa lunedi' ai carabinieri. L'avrebbero ucciso due coetanei, si sospetta due giovani di buona famiglia che ieri sera sono stati fermati e interrogati a lungo dal magistrato.
"Il motivo del delitto? Un'assurda ragazzata", spiegano gli inquirenti: probabilmente una lite esplosa per le proteste di Vestita perche' i due gli avevano venduto un orologio di dubbia provenienza. Subito gli investigatori avevano puntato gli occhi sul delitto per motivi di denaro, anche sequalche dubbio rimaneva per la violenza con cui era stato compiuto l'omicidio: alla vittima e' stato fracassato il cranio a bastonate. Aldo Vestita apparteneva a una nota famiglia di baristi e pasticcieri, gente piu' che rispettabile. Tutti lo consideravano "un bravo ragazzo" che non aveva mai combinato guai. Non aveva precedenti penali ne' aveva nemici.
Ha raccontato il padre, Cosimo Vestita, proprietario di un bar - ricevitoria di Grottaglie: "Lunedi' pomeriggio Aldo ha ricevuto una telefonata e ha fissato un appuntamento. Poi, in serata, nella nostra caffetteria, dove spesso ci dava anche una mano, mi ha chiesto una piccola somma di denaro, centomila lire, dicendomi che gli serviva per comprare un orologio. E io gliele ho date. Ci ha salutati dicendo che ci saremmo visti piu' tardi. Nel nostro gergo familiare significava che sarebbe rientrato a casa verso mezzanotte. Non ci ha mai fatto aspettare in ansia neppure una volta".
Ma quel lunedi' notte la madre, Angela Marzoli, casalinga, impegnata in iniziative sociali, si e' preoccupata. Non vedendo rincasare Aldo, assieme al marito ha incominciato a cercarlo. Anche il fratello Antonio ha partecipato alle ricerche tra gli amici. Nessuno, pero', ha saputo fornire una qualche indicazione di dove il ragazzo si trovasse. Il padre, allora, molto preoccupato, ne ha denunciato la scomparsa ai carabinieri. Scattato l'allarme le forze dell'ordine in sole quarantotto ore hanno ritrovato il cadavere massacrato a colpi di bastone, nella gravina "Fullonese". Da qui sono riusciti a risalire ai due ragazzi sospettati per l'omicidio. Sono coetanei di Aldo, ora si trovano in stato di fermo e rischiano l'accusa pensantissima di omicidio volontario.
Selvaggi Alberto Pagina 14
(19 giugno 1997) - Corriere della Sera
Si ringrazia Lilli Ch. D'Amicis per aver pubblicato l'articolo apparso sul Corriere della Sera del 19 Giugno 1997. Una delle pagine di cronaca nera più brutte della storia della Città di Grottaglie.
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