Venerdì 2 marzo prossimo, alla Libreria Mondadori di Taranto, Via Giuseppe De Cesare, 35, ore 20,30, sarà presentato lo studio “IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia”, (Pellegrini editore), giunto in poche settimane a tre edizioni, con un Cantos di Pierfranco Bruni e saggio introduttivo di Isabella Rauti e contributi storici di Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Neria De Giovanni, Micol Bruni. Dialogherà con gli autori la giornalista Monica Caradonna, direttrice di “WeMag”.
Risorgimento e Unità d’Italia – afferma la nota di presentazione dell’evento - resta un legame ancora tutto da indagare tra “vincitori” e “vinti”. "Il canto delle pietre. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia" è uno studio, agile e di facile lettura, che vede i contributi di Gerardo Picardo, Neria De Giovanni, Marilena Cavallo, Micol Bruni e con un Cantos di Pierfranco Bruni dal titolo: "Briganti e brigantesse il nostro destino è altrove".
Il saggio introduttivo è di Isabella Rauti. Lo studio si inserisce nel quadro delle iniziative del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” ed è pubblicato dalla Casa Editrice Pellegrini di Cosenza.
Gerardo Picardo si sofferma sul tema: "Orgoglio e sete di giustizia, il brigantaggio è carne di un Sud in rivolta"; Neria De Giovanni è affascinata dalla tramatura “Briganta, non donna di brigante”; Marilena Cavallo si sofferma su: "Il suono delle pietre”, ovvero il brigante nella letteratura popolare"; Micol Bruni si sofferma su Maria Sofia di Baviera, l’ultima Regina del Sud, con uno scritto dal titolo: “Maria Sofia. Regina nella tragedia e nella bellezza nel teatro del Sud”. Maria Sofia, ultima Regina del Sud, recita la storia dei vinti accanto ai briganti e alle brigantesse.
Il Cantos di Pierfranco Bruni, che sembra un vero e proprio canto dei briganti ricostruito con un linguaggio moderno, dai toni poundiani, ha parole forti che rimandano a tutta la storia “unitarista” con l’ironia e la saggezza oltre che con la fantasia del poeta. Ma è un recupero, tra l’altro, appunto, di una poundiana determinazione di raccontare recitando: “Siamo briganti/in questo Sud/che recita ancora il sangue di Gaeta/con Maria Sofia/regina dei vinti/che ha le carni e il cuore/mai piemontesizzati/e mai savoiardi/e diffidenti di rivoluzioni/che non portano il nostro nome”.
Il testo si apre, dopo i Versi di Pierfranco Bruni, ad una prospettiva dialettica intorno a temi e personaggi che hanno interessato il Risorgimento e gli anni riguardanti il contesto dell’Unità d’Italia e soprattutto post unitaria. Il lavoro è arricchito da una ricca bibliografia ragionata sulla questione relativa al brigantaggio e alla figura di Maria Sofia."
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