Fabio Cancelliere, Segretario de “La Destra” di Grottaglie commenta le linee programmatiche presentate dal sindaco Alabrese nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ed esprime in merito un giudizio fortemente negativo, bocciandole senza appello in tutti i punti toccati, salvando solo parzialmente il sostegno alle manifestazioni culturali.
“Sono state comunicate nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale le linee programmatiche che il Sindaco intende perseguire nel corso del suo mandato amministrativo. La cosa che più colpisce è la vaghezza in cui vengono lasciati argomenti importanti, la sfrontata azione di propaganda e l’incertezza che trasuda dal documento stesso, al punto che si è voluto portarlo addirittura in votazione, cosa tra l’altro non prevista da alcuna legge e/o regolamento.
Evidente l’intento di cercare una sorta di rafforzamento attraverso un pronunciamento del Consiglio. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se, in un impeto di buon senso, tutti i consiglieri comunali, compresi quelli di maggioranza, avessero votato contro quelle che dovrebbero essere delle linee programmatiche, e che in realtà sono solo ed esclusivamente la riedizione di uno, stantio, programma elettorale.
Il Sindaco indica alcune direttrici su cui imperniare la sua attività amministrativa, ma si limita solo ad indicarle, senza entrare nello specifico, senza precisare dove, in che modo e in che misura reperirà i fondi necessari a svolgere dette direttrici. A proposito del settore agricolo-rurale, ad esempio, si limita a citare il GAL ed il Parco delle Gravine come possibile sponda per la creazione di un Polo Agroalimientare, ma non interviene nel merito. Non spiega cioè quali e quante risorse devono essere reperite, né il come né il perché debbano essere utilizzate. Nel documento si parla, ad esempio, di “incentivare la cooperazione”. Belle frasi per un comizio, ma al di là delle quali si fatica ad intravedere una linea politica di azione.
Discorso analogo per il cd “distretto industriale”: si cita Alenia come “il più importante investimento industriale degli ultimi anni della Provincia”, ma si dimentica di dire che gli unici effetti che l’insediamento di Alenia ha prodotto a Grottaglie sono stati l’esproprio di terreni agricoli e l’aumento dei canoni di locazione degli appartamenti. O forse anche di questo il Sindaco vuole incolpare il Governo nazionale, e non le amministrazioni che lo hanno visto protagonista?
Ma l’apice dell’inconcludenza viene toccato sugli aspetti sociali: il signor Sindaco propone nientemeno che “l’istituzione del salario minimo garantito”! Dopo i lavori socialmente utili, ecco che riaffiora la vena assistenzialista che rischia di diventare clientela allo stato puro: invece di elaborare delle vere linee programmatiche, con dei programmi seri, coraggiosi, per il rilancio socioeconomico di un comune come quello di Grottaglie, letteralmente cloroformizzato dopo 20 anni, il signor Sindaco pensa di risolvere tutti i problemi con l’istituzione del salario minimo garantito di gheddafiana memoria.
Non c’è che dire, complimenti! Vorrà dire che i giovani e i meno giovani potranno anche evitare di alzarsi ogni mattina per andare faticosamente a guadagnarsi il pane, a cercarsi un lavoro purchè sia, tanto ci pensa il Sindaco con il salario minimo garantito. E se qualcuno dovesse avere bisogno di qualche extra, potrà sempre fare qualche lavoretto, magari in nero, no?! Ironie a parte, una proposta del genere in un momento di crisi economica, in un territorio che da sempre è afflitto dalla piaga del lavoro nero, è di per sé stessa un’istigazione a delinquere.
A proposito delle manifestazioni culturali, condividiamo l’intento del Sindaco nel voler cercare di continuare a realizzarle, perché ne riconosciamo l’alto valore culturale, e crediamo che in fondo Alabrese abbia ragione sostenendo che la cultura è la nostra carta d’identità. Solo che la realizzazione di questi eventi non può limitarsi semplicemente ad un esborso, spesso notevole, per le casse dell’Amministrazione comunale. Devono servire per la promozione della Città, devono servire come catalizzatore per un indotto in termini di immagine, di servizi, che certo non è possibile creare se manifestazioni come Musica Mundi, ad esempio, vengono confinate nella seppur apprezzabile cornice delle Cave di Fantiano, laddove cioè non sono in grado, a fronte di un esborso dell’Amministrazione, e quindi dei cittadini, tassati e spesso vessati, di creare nemmeno un centesimo che ritorni ai cittadini sotto qualsiasi forma.
Prendano, il signor Sindaco e la Giunta, come esempio, il lavoro e l’organizzazione delle associazioni e dei privati che nel corso di questa estate sono stati da soli in grado di animare il centro storico e il quartiere delle ceramiche. Si contattino, ad esempio, i tour operator, li si metta in raccordo con le associazioni dei ceramisti, si creino percorsi guidati, visite nelle botteghe artigiane, si sfrutti anche in questo modo la potenzialità dell’Aeroporto, si creino infrastrutture, si costruisca una rete con i comuni limitrofi, si mettano cioè i soggetti privati in condizione di poter far nascere un turismo di tipo culturale e non solo, si cerchi di accedere ai fondi europei per i Comuni e gli Enti Locali, si crei, questo si, un ufficio che sia in grado di indirizzare i privati verso la partecipazione ai bandi europei. Solo in questo modo può essere possibile sopperire alle risorse che la crisi economica ha eroso. Sono solo alcuni esempi di quello che si potrebbe fare con il contributo di tutti.
Cosa vorrà dire, poi con “recupero del ruolo delle periferie con interventi pubblici mirati incrementando le strutture per la fruizione collettiva”? Non vorrà mica dire che il Sindaco, per migliorare la qualità della vita delle periferie, intende costruire altre piazzette? In questo caso le diciamo, caro signor sindaco: “Basta! Abbiamo già dato!”
Di nessuna di queste proposte v’è traccia nel documento presentato dal Sindaco. Al massimo qualche timido accenno poco chiarificatore. Che sia forse questo uno dei motivi per cui il Presidente del Consiglio Comunale ha cercato di impedire, l’altra sera, che questo documento fosse consegnato ad una nota cronista locale? Potrebbe voler dire che, forse, con molto buon senso, un minimo di vergogna la provano anche loro, e nemmeno loro credono a quello che scrivono, pur pretendendo poi che ci credano i cittadini.”
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