Oggi è il Venerdì che precede la Domenica delle Palme o, per noi grottagliesi, meglio conosciuto come il giorno in cui si porta in processione la Desolata “ca vè acchiannu Gesù Cristo”. A differenza della processione dei Misteri del Venerdì Santo la processione o meglio la Traslazione della Desolata è forse meno nota, ma non per questo meno affascinante e ricca di devozione. La Traslazione della Vergine Desolata partirà alle ore 17:00 dalla Chiesa Matrice percorrendo un itinerario assai simile alla prima metà della processione di San Ciro. Infatti la statua,in cartapesta, verrà portata in Via Marconi, risalendo il centro storico, incrociando Via Calò fino poi a giungere in Viale Matteotti per poi ridiscendere nel “paese vecchio”.
Ad accompagnare la Desolata come ogni anno ci sarà la Confraternita del SS. Nome di Gesù che si caratterizza per la mozzetta rossa, ad aprire la processione vi sarà la “Croce dei Misteri” seguita immediatamente dopo da quattro piccoli crociferi coronati di spine in segno di penitenza. A seguire le Consorelle ed i Confratelli anche loro coronati di spine, poi gli ufficiali della Confraternita con la pesante Croce Penitenziale seguita dal coro in gramaglie che intona canti devozionali. Ancora dietro il sacerdote della Chiesa Madre, Don Eligio Grimaldi, attorniato da chierichetti che precedono la statua della Desolata portata a spalla da quattro membri della Confraternita ed infine i fedeli in processione.
La statua della Desolata pur essendo differente da quella dell’ Addolorata della processione dei Misteri, conserva comunque le caratteristiche salienti della Maria Addolorata: la spada conficcata nel cuore, il fazzoletto bianco in mano, il vestito nero del lutto che nel caso specifico della Desolata è caratterizzato dalla presenza di un bordino dorato, lo sguardo rivolto al cielo con gli occhi grandi fino a far notare da lontano il bianco delle sclere, la bocca semiaperta in segno di sofferenza e le mani giunte con le dita intrecciate. La statua è custodita dalla Confraternita del SS. Nome di Gesù nella Chiesetta della Madonna del Lume.
Fu realizzata nel 1840 dall’ artista leccese Antonio Morcagnani su commissione del grottagliese Francesco Sanarica e fu donata in seguito alla morte di quest’ ultimo, alla Confraternita dal figlio Gaetano tra il 1860 ed il 1880. In cambio di questo dono da parte di questa religiosissima e generosissima famiglia grottagliese, la Confraternita sì impegnò, durante la processione della Desolata, a passare e fermarsi proprio in Via San Pietro 42 davanti all’ abitazione della famiglia Sanarica.
Sembra doveroso ricordare che la processione della Desolata ricorda la Madonna che cerca Gesù nell' orto del Getsemani e la Desolata esprime tutto il dolore di una Madre che cerca invano il proprio figlio, presentendone il tragico destino; la statua che viene portata in processione raffigura però, con il suo cuore trafitto, la Madonna Addolorata che soffre per la morte del figlio in croce.
C’è insomma una incongruenza temporale che si tramanda nel tempo, dovuta probabilmente al fatto che i due eventi citati (la ricerca all’orto e la passione e morte in croce di Gesù) si svolgono entrambi di venerdì e che nei secoli passati la maggior parte dei fedeli non sempre aveva una conoscenza esatta della liturgia ecclesiastica. C’è inoltre da aggiungere che molte delle congreghe non avevano grandi disponibilità economiche, e non potevano quindi permettersi l’acquisto di molte statue, il che porterebbe ad ipotizzare la possibilità che quelle disponibili venissero impiegate in più di una processione.
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