Piovono premi sulla cava di Fantiano. La recente trasformazione delle «tagghjate» di Grottaglie in un teatro stabile all’aperto non è sfuggita all’attenzione degli esperti di paesaggio e dei critici d’architettura. Nominato «progetto del mese» dal «Giornale dell’Architettura» che gli dedica l’intero paginone centrale del numero di luglio-agosto, il teatro di Fantiano è anche una delle realizzazioni che si sono aggiudicate il «Premio per la valorizzazione di buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio agrario e nel campo dell’architettura, dell’urbanistica e delle infrastrutture», bandito dalla regione Puglia nell’ambito del Piano Paesaggistico della Puglia.
Il progetto, realizzato dal Comune di Grottaglie con i finanziamenti regionali, è opera dello studio «d-progetti», che riunisce gli architetti Claudio Donati e Francesco D’Elia (capogruppo). Il teatro è il fulcro del «Parco attrezzato delle gravine e delle cave», che recupera un territorio devastato dalla attività estrattiva iniziata negli anni ’50 e proseguita fino agli anni ’70 quando la cava abbandonata diventò una discarica abusiva.
A D’Elia e Donati bisogna riconoscere il merito di essere intervenuti sul luogo leggendone i caratteri storici ma progettando con un linguaggio onestamente contemporaneo, senza cedere alla tentazione del mimetismo o del vernacolare. Il disegno dello spazio per lo spettacolo sfrutta le inclinazioni esistenti per ricavare una cavea.
Di fronte alla platea si apre l’ampio palcoscenico sovrastato dalla parete di tufo scavata negli anni che fa da fondale naturale. Al termine palcoscenico è stato realizzato il blocco dei camerini e dei servizi tecnici, impiegando i conci di tufo presenti sul posto e lastre di acciaio cor-ten che evocano i macchinari della cava. L’edificio appare come un monolite, minerale fra i minerali, con la sua geometria semplice ma irregolare.
Il teatro di Fantiano non è però l’unica cava riconvertita ad un nuova funzione, capace di generare paesaggio. Candidati al premio regionale c’erano anche altri progetti in cui le ferite inferte al suolo e al sottosuolo sono il tema conduttore.
fonte Gazzetta del mezzogiorno.it
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