Il Gruppo Teatro Carmine di Grottaglie porta in scena sul palcoscenico del teatro Monticello “La Sacristia”, una commedia scritta e diretta da Gaspare Mastro. Uno spettacolo in vernacolo grottagliese che nella sua semplicità affronta un tema alquanto complesso oggi come ieri: il “dietro le quinte” di una Chiesa.
Sul palco si intrecciano varie storie di personaggi che vivono in questa ipotetica canonica. Una comicità brillante ed esilarante garantita per tutta la durata dello spettacolo. Proprio come in uno dei quadri del suo regista-ideatore, questa commedia non trasmette solo bellezza e semplicità ma porta all’attenzione dello spettatore spunti di riflessione di un’attualità strabiliante.
Si parte dalle difficoltà di trovare un vice-parroco in grado di aiutare il buon don Luigi, simbolo della crisi vocazionale che sta affrontando la Chiesa, e questo si va ad intrecciare con le crescenti incombenze della Parrocchia. Nella gestione di questa emblematica canonica emerge l’importanza del contributo offerto dai laici nonostante tutti i loro limiti. E’ presente anche il problema della disoccupazione, alleviato dalla struttura ecclesiale attraverso la semplice partecipazione volontaria ad un progetto di vita comunitaria che va dal volontariato in segreteria, al coro, senza dimenticare la Congrega, quest’ultima associazione in grado di portare avanti le nostre tradizioni.
L’uomo e la donna vengono rappresentati con tutti i loro limiti che possono andare dall’alcoolismo alla tentazione di rubare, dalla difficoltà di reintegrarsi nella società civile da parte di chi ha sbagliato al rapporto con i sacramenti, primo tra tutti quello conflittuale interno con la confessione. Alcuni accenni vengono fatti alle nostre difficoltà relazionali: dall’ammiccamento delle “bizzoche” all’uomo-prete all’omosessualità; un appunto più drammatico viene riservato alle difficoltà che le coppie hanno nel rimanere unite, tentate da vane illusioni e voglia di farsi trasportare esclusivamente dalle emozioni e dalle false promesse.
Qui la commedia lascia la vena comica per intraprendere una rappresentazione tragica e dare tutto il peso al dolore che provoca una separazione e alla difficoltà estrema che si incontra nel tentativo di rappacificazione.
Una figura emblematica della nostra Terra è rappresentata dalla mamma, portata in scena con i suoi pregi e i suoi difetti, difetti che estremizzati evidenziano una comicità autentica. Magistralmente rappresentata dalla bravissima attrice in quella frase: “Io sono la mamma” mentre immagina con la mano un cerchio, voglia di evidenziare l’importanza della figura e del ruolo a cui è chiamata a dirigere. Quel cerchio che rappresenta esclusivamente la voglia di stare al centro di tutta la gestione della canonica, anche se i limiti nella preparazione personale, gli consiglierebbero di non intromettersi.
Il messaggio finale è dedicato al ruolo della Chiesa ideale, quella che si contrappone alle nostre chiusure personali, quando ricorda al malavitoso che anche per lui “la porta è sempre aperta”. Agli appuntamenti del 13 e del 14 novembre 2010, grazie all’elevata richiesta di biglietti, si sono aggiunte altre repliche a dicembre 2010 e a gennaio 2011. L’appuntamento con “La Sacristia” è al Teatro Monticello di Grottaglie.
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