Anche il Circolo si Sinistra Ecologia e Libertà “Pierpaolo Pasolini” di Grottaglie commenta i recenti avvenimenti che hanno portato alla chiusura del mercato ortofrutticolo del sabato nell’ambito della iniziativa “Campagna Amica” di Coldiretti. In una nota, il circolo di SEL comunica quanto segue: “Ci risiamo. Quando i progetti messi in piedi dalla maggioranza falliscono miseramente, il Partito Democratico non trova di meglio da fare che addossarne la responsabilità all'opposizione, o ad alcuni suoi singoli esponenti, come è avvenuto in questi giorni a proposito della sospensione dell’iniziativa “Campagna amica” della Coldiretti.
Alcuni consiglieri comunali della minoranza sarebbero stati - si legge in un documento del PD - colpevoli di aver “istigato” i commercianti a protestare e, conseguentemente, a far fallire la suddetta iniziativa, ovvero quella sorta di mercatino che veniva allestito il sabato mattina lungo via Calò da tre settimane a questa parte.
Un'iniziativa – continua il comunicato di SEL - fortemente voluta da questa maggioranza, che prima ne ha deciso la realizzazione autonomamente, senza dar conto a nessuno, e successivamente ne ha decretato la sua stessa sospensione. Ora, cosa ci azzecchino i tre consiglieri di opposizione incriminati in tutto questo “io mi suono e io mi canto” della maggioranza è un mistero. Per il PD essi sarebbero stati rei di aver raccolto e amplificato il malcontento degli operatori del settore.
Un'accusa bizzarra, certo, ma comunque rivelatrice della insana ambizione egemonica di quel partito, che mal sopporta la normale dialettica maggioranza-minoranza e che vorrebbe interpretare tutti i ruoli in commedia, stabilendo pure come si deve fare opposizione e come va esercitato il mandato di consigliere comunale. Insomma, sembrerebbe che il PD insegua il modello della Bulgaria comunista, dove gli esponenti della minoranza venivano pagati dallo stato e avevano soltanto la funzione di dare una parvenza di democrazia parlamentare a quella che in realtà era una dittatura.
Piuttosto, stando così le cose, invece di lanciare accuse bambinesche contro alcuni consiglieri comunali, il PD e la maggioranza farebbero bene a spiegare in aula in che modo quell'iniziativa è nata, e soprattutto perché è rapidamente abortita. E di questo chiederemo prontamente conto in Consiglio Comunale. Va inoltre sottolineato – prosegue il comunicato di SEL - che il gruppo consigliare di SEL ha partecipato ai lavori del Consiglio Comunale monotematico e alla successiva commissione, dove si è trattato delle problematiche del commercio nella nostra città e del rilancio della piazza mercato di via delle Torri, ma di questa operazione “Campagna amica” non si è mai discusso.
Ricordiamo anche a qualche distratto apprendista stregone del PD grottagliese che vorrebbe spacciare quell'iniziativa come conseguenza dell'accoglimento di indicazioni provenienti dall'opposizione, che in quelle sedi i nostri rappresentanti hanno sì prospettato delle soluzioni per il rilancio e il pieno utilizzo della piazza mercato in questione, ma queste non sono state prese minimamente in considerazione. I fatti dicono invece che l'iniziativa commerciale di cui si discute è stata partorita nelle segrete stanze da esponenti della maggioranza insieme alla Coldiretti.
Perciò, se il PD vuole trovare i responsabili del fallimento di quell'iniziativa, li cerchi tranquillamente in quelle stesse segrete stanze, dove da troppi anni a questa parte si fa e si disfa la politica amministrativa del nostro comune. E magari, una volta dentro quelle stanze, farebbe pure bene a spalancare le finestre, per fare uscire un po' di quell'aria viziata che da troppi anni ammorba quegli ambienti. Questo lo diciamo senza animosità: urge un radicale e salutare ricambio, perché, a quasi un anno dall'insediamento del nuovo sindaco e della sua maggioranza, è evidente a tutti che la promessa fatta in campagna elettorale di una “discontinuità” col decennio bagnardiano non c'è stata.
Anzi, se possibile, si è riusciti persino ad andare “oltre” il bagnardismo stesso, facendo leva sull'alto tasso di trasformismo (e trasformisti) presente tra i banchi del Consiglio Comunale. Un trasformismo cinico e spudorato che viene sicuramente buono per “i numeri” della maggioranza - numeri che all'occorrenza vengono suonati in testa a chi osa chiedere conto del fallimento politico della coalizione “Grottaglie oltre”, ma che allo stesso tempo alimenta la rozza aspirazione di qualche “folgorato sulla via di Damasco” di poter governare la città senza un progetto politico, senza pudore e, soprattutto, senza una coscienza civica degna di tale nome.
Ed è proprio da questo malcostume – conclude il comunicato - che nasce l'arroganza del potere, che poi diventa delirio, per approdare inevitabilmente al ridicolo. Come è accaduto in questa vicenda dai contorni farseschi, dove una forza politica, il Pd, nonostante possa far affidamento su di una maggioranza composta da oltre sedici consiglieri, si cimenti nel goffo tentativo di addossare la colpa di un proprio fallimento a tre semplici esponenti dell'opposizione.
E chi ci crede?"
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