Il segreto del confessionale non si può rivelare.
Si chiama precisamente “sigillo sacramentale” ed è l'obbligo per i sacerdoti cattolici di conservare il segreto assoluto su quanto viene loro detto durante l'amministrazione del sacramento della Penitenza.
E’ quanto è accaduto ad un sacerdote di una Parrocchia di Taranto: durante una confessione ha ricevuto il pentimento di un ladro che aveva rubato il giorno prima nella casa di una catechista.
Il parroco ha avvertito la polizia conservando però il segreto sull’identità del ladro.
Cosi come è obbligato dal sigillo sacramentale.
Gli agenti hanno recuperato la refurtiva, oggetti d’oro, e l’hanno consegnata alla vittima.
In Italia il sigillo sacramentale è regolato dal Nuovo accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, 18 febbraio 1984, art. 4, n. 4, il quale sancisce: «Gli ecclesiastici non sono tenuti a dare ai magistrati o ad altra autorità informazioni su persone o materie di cui siano venuti a conoscenza per ragione del loro ministero».
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