Un mercante giunto dal deserto di Tunisi ha cercato di me. Vestito di bianco e con una barba appena accennata ha sostato al centro della piazza del mio paese. Con pazienza ha atteso il mio ritorno. Sono giunto da lontano. Le distanze sono state sempre nei miei viaggi. Come un’onda mi ha toccato l’anima e lo sguardo. Mi sono avvicinato al suo silenzio.
Ci siamo incontrati gli occhi negli occhi. Mi ha detto: “Se vieni da lontano e pensi al ritorno soltanto per ripartire non ascoltare le mie parole. Io ho attraversato i deserti, ma anche il mare con le sue mareggiate. Non confondere mai il Cristo che porti nel cuore con le parole pronunciate da chi cerca di imitare Cristo. Non lasciarti mai vincere dai teatri. Credi nel Cristo che porti nel cuore. E se credi in Cristo non smarrirti tra le partenze e ritorni.
Tu vivi la solitudine ma non sei in solitudine. Ti hanno ferito e ti hanno pugnalato, ma tu sempre sei riuscito a perdonare e a dimenticare. Perché perdonare è anche dimenticare. Non confonderti mai tra l’azzurro e il celeste. Sono dettagli, ma la vita è fatta di dettagli. Io ti seguo, noi ti seguiamo. Perché non misuri nelle parole lo spazio tra il tempo e la nostalgia della Grazia?”.
Non comprendo le parole del mercante. I miei occhi si sono fermati nei suoi occhi. Vorrei domandargli perché mi ha cercato, ma mi precede con la sua voce che ha la calma della pioggia leggera che accompagna i passi dei viandanti. Così: “Conosco i tuoi Mediterranei. Io sono un mercante e vendo rose del deserto. A te regolo questa rosa del deserto che un pellegrino, tante epoche fa, lasciò sotto una palma con un messaggio.
Questo messaggio diceva: ‘In questa rosa si nasconde il mistero. Bisogna consegnarla ad uno straniero che un giorno scriverà su di me e mi parlerà dei suoi dubbi e delle sue verità, delle sue ombre e delle sue sconfitte, delle sue assenze e delle sue solitudini. Sarà un viaggiatore perduto tra le isole e avrà la stanchezza negli occhi. Bisogna cercarlo. In questa rosa c’è il mistero e lui capirà’. Ecco perché sono giunto sino al tuo paese e ti ho aspettato nella piazza.
Quello straniero a cui si riferiva il pellegrino sei tu. Ora ascolta la rosa del deserto. Avrà un cielo chiaro e un cuore grande. Ma tu non confonderti mai. In ogni silenzio c’è un frammento della voce di Cristo. In ogni frammento c’è un sottile filo che ti condurrà alla speranza, ma il dubbio non ti abbandonerà. Soltanto il dubbio ti farà conosce il senso della rivelazione”.
Continuo a non comprendere. Perché il mercante mi ha cercato? Mi risponde: “Non domandarti nulla. Quando Paolo smise di fare domande capì. Quando Agostino si specchiò sul palmo di una mano capì. Quando Maddalena osservò il volto di Gesù capì. Quando il vecchio che dialogava con le tartarughe si lasciò trasportare sulla parte più alta del campanile capì. Hai una sola uscita di sicurezza che è quella di affidarti. Il resto è altro”.
Disse queste parole, depose la rosa del deserto ai miei piedi e poi andò via. Il mercante che veniva dal deserto e vestito di bianco si incamminò senza mai voltare il capo. Io rimasi a guardare la rosa ed era già buio. In lontananza il bianco del mercante era soltanto un’onda chiara. Non ho dimenticato la frase che mi consegnò salutandomi: “La vita non ti chiederà cosa farai domani. Tu non chiedere alla vita cosa farai domani. Non ti stupire mai se ti lanceranno spine e frecce. Il deserto ha il suo vento. Il mare le sue onde. Tu affidati. Gesù cammina sempre con te.
Nel messaggio che il pellegrino lasciò sotto la palma c’era scritto tutto questo”. Perché questo mercante vestito di bianco? Ma chi è questo mercante? Una voce tra le pieghe dei miei pensieri ha l’eco dei canti delle terre arabe. Non conosco il mercante. È un sogno? Ma i sogni sono lo scandalo della realtà. Non della verità. E il pellegrino che ha parlato di uno straniero? Perché domandarmi? Se cerco di seguire i segni che mi ha consegnato il mercante mi allontano dal cielo chiaro del silenzio. Se chiedo alle stelle di dare un senso al gesto del pellegrino mi pongo in osservazione della ragione.
Tutto ha un senso e se tutto ha un senso perché restare a domandarmi? Il buio ha una cadenza lungo la via della luce. Non sono prigioniero. Non resterò intrappolato tra i battiti della ragione. Se il mistero ha segreti i segreti mi riveleranno il mistero. Non mi chiederò più perché è venuto a cercarmi il mercante e neppure perché il pellegrino ha parlato di uno straniero.
Custodisco la rosa del deserto. Il silenzio ha il cuore della pazienza e le voci non saranno più echi. C’è un sorriso nei miei occhi.
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