Da un idea di Dark, un utente molto attivo del Forum di Grottaglie, è nato questa sezione dove cerchermo di pubblicare, periodicamente, i proverbi grottagliesi, rigorosamente in dialetto.
In questa sezione sarà possibile solo leggere i proverbi e chi vuole potrò commentarli.
Per segnalarli invece, vi consigliamo di venire sul Forum, dove è stato creato un'apposita discussione, "un proverbio al giorno", che mira a raccogliere i proverbi.
Difatti sarà proprio dal forum che lo staff di GIR preleverà i proverbi e li riporterà qui sulla sezione dedicata de "Il Grottagliese".
Non dimenticare le nostre tradizioni che sono la nostra cultura: è questo lo spirito e la filosofia di GIR.
N.B. Per la redazione dei contenuti si ringraziano gli utenti del forum.
Molti spunti sono presi dai bellissimi libri di Don Cosimo Occhiabianco:
"A tutti i contadini, "scarpi cruéssi e cirviéddu finu", a tutti quelli, dotati di buona volontà e di una certa intelligenza, che per tanto tempo sono stati emarginati per la loro presunta povertà di linguaggio, e a tutti i Grottagliesi amanti delle cose di casa propria, affinchè possano prendere più coscienza e scoprire nella propria lingua il grande tesoro e patrimonio culturale, e scoprire ancora in essa l'ultimo cordone ombelicale, da non recidere mai, che li lega al passato e alla propria storia."
Proverbi in dialetto grottagliese:
Quanna lu miéru è bbuénu
è bbuéno 'nfign'a lla fézza.
Quando il vino è buono
è buono fino alla feccia.
Il bene per essere tale, deve essere fino in fondo, in tutta la sua interezza.I filosofi medievali dicevano:bonum ex integra causa, malun ex quacumque defectu.
A cci zzappa,
bbèi a ll'acqua;
a cci fòtti
bbèi a lla vòtti.
chi zappa beve all'acqua;
chi fotte, beve alla botte.
Siamo alla solita ingiustizia sociale:chi lavora da mane a sera, non riesce, magari, a guadagnare un pezzo di pane; chi invece, sta in ozio tutta la giornata, mangia, beve e riesce a mettere perfino un gruzzolo in banca.
Ci la 'nvìtia era cùgghja,
tutti scèvunu cu nna canèscia nnanti.
se l'invidia fosse scroto,
tutti porterebbero un canestro avanti.
L'invidia è il vizio più comune e diffuso tra gli uomini e le donne, e nello stesso tempo è il più celato ed il meno appariscente...
Tanto che se fosse visibile, come lo scroto, tutti, indistintamente, porterebbero, non un semplice sospensorio, ma per la grandezza e l'enormità di tale vizio, una grossa cesta per reggerlo.
Quanna zzappi e quanna puti,
no ssi vétunu nipùti.
quanna è ttièmpu ti vinnégni,
zzìu cce vvegnu?, zzìu cce vvegnu?
quando zappi e quando poti,
non si vedono nipoti;
quando è tempio di vendemmie,
zio vengo? zio vengo?
per lavorare non è disponibile nessuno...
per raccogliere tutti si affrettano...
in altre parole:al calvario solitario
al tabor tutti corrono.
L'Aggiornamento della sezione avviene periodicamente. Le immagini sono solo a scopo simbolico.